Era spento il telefono di Mattia, accusato dell’omicidio di Bricca: impossibile provare che fosse lì
Mattia Toson è accusato di aver sparato il colpo di pistola che ha ucciso Thomas Bricca lo scorso 30 gennaio ad Altri, provincia di Frosinone. Secondo gli inquirenti è stato lui a premere il grilletto mentre era in sella a uno scooter insieme a un suo complice. Per provarlo i pm hanno sequestrato lo smartphone del ragazzo e hanno tentato di ricostruire i suoi spostamenti: se quella sera si trovava nel centro storico di Alatri, la sua posizione si aggraverebbe.
Il cellulare di Mattia era spento: impossibile provare la sua presenza sul luogo del delitto
Le analisi svolte dai carabinieri del Ris si sono rivelate un buco nell'acqua: esaminando il suo cellulare, non sono riusciti a determinare gli spostamenti del ragazzo attraverso le coordinate gps registrate dall'apparecchio. Questo per un motivo molto semplice: il telefonino era spento nelle ore che hanno preceduto e seguito l'omicidio di Thomas Bricca, ritengono gli esperti.
Ma l'accusato aveva detto: "Telefono sempre acceso quella sera"
Se questo può sembrare un passo indietro per le indagini dei pm della procura di Frosinone, d'altra parte questa scoperta mette in crisi quando Toson ha sempre sostenuto in sede di interrogatorio. E cioè di aver tenuto sempre il telefono acceso quella sera. E invece, secondo i militari del Ris, è stato spento per ore e per questo le coordinate gps non sono state memorizzate.
Le indagini sul movente dell'omicidio di Thomas Bricca
Allo stato attuale delle indagini, per l'omicidio di Thomas Bricca sono indagati Mattia Toson e il padre Roberto. Secondo gli investigatori erano loro due in sella allo scooter T-Max nero da cui sono stati sparati i tre colpi di pistola che hanno ucciso il 20enne. Ma perché è stato ucciso Bricca? L'ipotesi più credibile è che si sia trattato di uno scambio di persona. Indossava infatti un giubbotto bianco molto simile a quello indossato da un amico che era accanto a lui e che si ritiene essere il vero bersaglio del killer. Il motivo? Una vendetta per litigi e risse avvenute tra due gruppetti rivali nei giorni che hanno preceduto l'omicidio. Di questi fatti c'è ampia traccia nelle chat di alcuni ragazzi di Alatri.