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Era il suo “divino maestro” e la violentava addormentandola con la trielina: l’incubo di una ragazzina

Un uomo di 34 anni a processo per violenza sessuale aggravata e stalking: per anni ha controllato in modo ossessivo e abusato sessualmente della sua fidanzata, all’epoca dei fatti minorenne.
A cura di Redazione Roma
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Un uomo di trentaquattro anni è a processo con le accuse di violenza sessuale aggravata e stalking. È accusato di aver abusato per due anni, dal 2017 al 2019, la ex fidanzata all'epoca dei fatti minorenne. Secondo quanto ricostruito durante le indagini a partire dalla denuncia della giovane, l'uomo l'avrebbe addormentata in più occasioni usando la trielina, per poi violentarla mentre era priva di sensi. Duante gli anni di relazione con il suo aguzzino non era libera di fare nulla, incontrare amici e familiari, senza che lui la controllasse o sapesse esattamente con chi e dove fosse. Fino a quando non ha trovato il coraggio di denunciare il suo aguzzino che la continuava a controllare.

La vicenda, raccontata oggi dal quotidiano il Messaggero, inizia quando i due si incontrano durante alcune sessioni di giochi di ruolo. In quelle occasioni lui si fa chiamare "divino maestro", e pretende che quell'appellativo la ragazza, all'epoca appena sedici anni, lo utilizzi anche nella vita reale. L'uomo approfitta della fragilità psicologica della giovane per metterla in una posizione di sudditanza psicologica e pretendere di conoscere e controllare ogni suo spostamento. Neanche a scuola la ragazza era lasciata libera: lui pretendeva che gli rispondesse a chiamate e messaggi continui anche durante le lezioni Nella deposizione della ragazza anche il racconto delle violenze: "Mi premeva con forza un panno imbevuto di trielina sulla bocca finché, dopo alcune allucinazioni, perdevo i sensi per diverso tempo e lui abusava di me".

Quando lei si allontana lui non la lascia comunque in pace. Le mostra i tagli sulle braccia minacciando di farsi ancora del male se non fossero tornati insieme, tempestandola di messaggi e iniziando a seguirla di nascosta per poi ricostruire tutti i suoi spostamenti con lunghi messaggi vocali. Capendo di essere pedinata infine la giovane decide di denunciarlo, raccontando in una lunga deposizione tutte le violenze subite.

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