Er Motosega dei The Borderline sui social: “La vita è spietata e nessuno ti aiuta a rialzarti”
È tornato a parlare sui social Er Motosega, all'anagrafe Vito Loiacono, uno degli youtuber del gruppo dei The Borderline. Ad un mese dal terribile incidente avvenuto a Casal Palocco nel quale, dopo lo scontro fra una Smart e un suv Lamborghini guidato dagli youtuber ha perso la vita un bimbo di cinque anni.
Dopo che, il 22 luglio scorso, è tornato sul suo profilo personale di Instagram un storia in cui è immortalato insieme alla fidanzata con una canzone di Calcutta in sottofondo, il ragazzo ha postato una nuova storia. Sopra ad una foto che lo raffigura al tramonto, appare un lungo messaggio per il suo pubblico.
Er Motosega e il messaggio per i followers su Instagram
"Ho scoperto quanto le persone possano essere cattive. Ho scoperto come la gente segue la massa per la paura di essere giudicata. Ho scoperto come nessuno vuole sapere come stai veramente ma cerca solo di vedere il marcio con lo scopo di vendere l'articolo perfetto. Ho scoperto come la gente interessata a vedere solo l'1% di ciò che si crede senza voler approfondire il resto 99%. Ho scoperto che la vita è spietata e che nessuno ti aiuta a rialzarti, ho scoperto che la gente gode nel vedere qualcun altro fallire, ho capito che non voglio mollare. (Immagino già che si cercherà della malizia in ogni mio gesto). Non c'è miglior sordo di chi non vuol sentire".
Queste le parole di Loiacono nella storia pubblicata su Instagram nella mattina di oggi, venerdì 4 agosto.
L'incidente a Casal Palocco
Nel frattempo continuano le indagini sull'incidente avvenuto lo scorso 14 giugno all'incrocio fra via Archelao di Mileto e via di Macchia Saponara, fra la zona di Casal Palocco e quella dell'Axa. Nel terribile sinistro, in cui ha perso la vita un bimbo di 5 anni e sono rimaste gravemente ferite la sorellina, di un anno più piccola e la mamma, alla guida della Smart.
La sera prima dello schianto era stato proprio Loiacono a pubblicare un video nei suoi canali TikTok in cui mostrava il suv affittato dal gruppo di youtuber noti per le sfide estreme e, ironicamente, parlava di una Smart. "Così fanno i ragazzi di oggi", aveva scritto in una didascalia di accompagnamento.
La ricostruzione e le indagini
A poche ore dall'accaduto, è stato sempre lui il primo a rompere il silenzio: "Il trauma che sto provando è indescrivibile, ci tengo solo a dire che io non mi sono mai messo al volante e che sto vicinissimo alla famiglia della vittima", ha spiegato in un commento.
Al volante della Lamborghini, invece, si trovava uno dei suoi amici e colleghi, Matteo Di Pietro. Secondo quanto ricostruito il ragazzo, nonostante la giovane età, poteva guidare l'automobile nonostante l'elevata cilindrata: la velocità sarebbe stata superiore a quella consentita, ma come precisato l'avvocato che lo assiste, non aveva fatto uso di sostanze stupefacenti.