Enrico Michetti e i candidati no vax e fascisti che non può più cacciare in alcun modo
Li mette all'angolo, almeno a parole, ma non li può estromettere dalle liste. E quindi resteranno in corsa, nonostante tutto. Il candidato sindaco di Roma del centrodestra, Enrico Michetti, ha preso ufficialmente le distanze dalla candidata Francesca Benevento, che aveva espresso idee no vax sui social network, e da alcuni candidati di estrema destra, per esempio l'aspirante consigliere municipale che ha Benito Mussolini tatuato sul braccio. Ma tutti resteranno candidati e porteranno voti e preferenze allo schieramento guidato dal professore, dal momento che l'estromissione dalle liste elettorali dopo la pubblicazione delle stesse è praticamente impossibile.
Michetti prende le distanze, a parole, dai candidati no vax e fascisti
Benevento, ha detto Michetti oggi a SkyTg24, “ha fatto delle dichiarazioni che non sono in linea con i 12 articoli fondamentali della Costituzione, dove vengono citati i diritti inviolabili dell'uomo. Per cui se c'è una dichiarazione che è contraria a questo tipo di impalcatura a cui mi affido, che io metto al centro, se c'è contrarietà a questi principi fondamentali, ed il primo è il rispetto, è chiaro che si è fuori: si scende dal treno che ci porterà in Campidoglio". E ancora, sugli altri candidati su cui è scoppiata la polemica, ha dichiarato a Radio Capital: "Nelle mie liste non ci sono militanti di CasaPound, io sono un moderato, chi si candida con me deve rispettare i principi fondamentali della Costituzione. Se all'interno delle mie liste ci sono persone non in linea con questi principi verranno estromesse. Ma parliamo di un caso, di una persona che aveva un tatuaggio fascista. Non posso controllare i tatuaggi di tutti, poi sono candidati della coalizione non ho neanche possibilità di intervento". Nonostante le parole di Michetti, come detto, tutti resteranno al proprio posto. Il nome di questi candidati comparirà nelle liste elettorali e non è vero, come dice Michetti, che non sono stati candidati esponenti di CasaPound nelle liste a suo sostegno. In alcuni municipi i nomi di ex candidati del movimento di estrema destra compaiono, per esempio, nelle liste della Lega. Anche loro resteranno pienamente in corsa e poteranno voti a Michetti.
Perché non è possibile estromettere i candidati dalle liste
Nelle ‘Istruzioni per la presentazione e l'ammissione delle candidature' alle elezioni amministrative del Ministero dell'Interno viene spiegata la ‘problematica relativa alla rinuncia alla candidatura'. La legge, si ricorda, non contiene alcuna indicazione in merito in tal senso, ma
"in linea con la giurisprudenza del Consiglio di Stato, sulla questione si è, comunque, dell’avviso che l’accettazione della candidatura non crea di per sé vincoli giuridici, ma dà luogo ad un impegno fiduciario che può essere rinunciato attraverso un’autonoma dichiarazione di volontà. Tuttavia – per garantire quelle esigenze di certezza che caratterizzano il procedimento elettorale e tenuto conto che la rinuncia 58 alla candidatura può incidere sulla stessa ammissibilità della lista – tale rinuncia va prodotta con le stesse modalità e negli stessi termini previsti per la presentazione delle candidature o comunque fino alla conclusione degli adempimenti di ammissione delle liste da parte della commissione elettorale circondariale. Ciò significa che eventuali rinunce intervenute dopo la scadenza di detti termini esplicheranno effetti solo sul diritto all’elezione del rinunciatario e non potranno più incidere sulla composizione della lista".