Enrico Letta si è imposto sulle correnti: così Cecilia D’Elia batte Enrico Gasbarra
Alla fine Enrico Letta si è imposto sulle correnti del Partito Democratico di Roma e del Lazio che avevano già trovato un accordo sul nome di Enrico Gasbarra. Già presidente della Provincia di Roma, oggi dirigente Tim, per molti è il candidato perfetto per le prossime elezioni regionali nel Lazio e per questo andava piazzata in un collegio considerato sicuro dal centrosinistra. Letta ha voluto fortemente che il PD candidasse una donna all'appuntamento elettorale di marzo, e ha dato allo stesso tempo un segnale forte a correnti e capi bastone: si leggono troppi retroscena in giro sul dopo Zingaretti e sugli scontri attorno al nuovo poteri in Campidoglio.
E alla fine ha vinto il segretario: la candidata del PD – e presumibilmente della coalizione che ha portato Gualtieri proprio da quel seggio alla Camera al Campidoglio – è Cecilia D'Elia. Un nome autorevole, non certo una candidatura debole, ratificata ieri dal partito romano. D'Elia è attualmente Portavoce della conferenza nazionale delle donne democratiche, che ha aperto anche alle non iscritte al PD, ed è entrata a far parte della segreteria nazionale. Una lunga esperienza amministrativa dal Campidoglio alla provincia, e poi come consulente della giunta di Zingaretti e assessora in II Municipio, D'Elia ha una storia radicata dentro il partito, e che allo stesso tempo parla agli alleati e alla società civile.
Elezioni suppletive a Roma: una sfida tutta femminile
Le elezioni suppletive per il collegio uninominale Roma Centro, saranno tutte al femminile.Il centrodestra ha scelto l'ex magistrato e capogruppo della Lega in Campidoglio Simonetta Matone per correre per il seggio che è stato di Paolo Gentiloni prima e di Roberto Gualtieri poi, mentre Matteo Renzi candida l'ex ministra di Italia Viva Elena Bonetti. Per Azione è pronta a correre la consigliera regionale Valentina Grippo, ma Carlo Calenda potrebbe valutare una convergenza con Renzi, quel che è certo è che non appoggerà D'Elia: "Dopo il disastro della pseudocandidatura Conte e di fronte alla disponibilità di ritirare la nostra candidata, il Pd decide di andare avanti senza confronti. Abbiamo cercato un punto d’incontro per l’ultima volta. Il campo largo non esiste. Non evocatelo più". E il Movimento 5 Stelle? È ancora tutto da capire cosa faranno i pentastellati.