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Emergenza rifiuti Roma, assessora Ziantoni: “Da Zingaretti capriccio politico, commissario inutile”

L’assessora capitolina ai Rifiuti, Katia Ziantoni, a Fanpage,it: “Io penso e ho sempre pensato che la questione del commissariamento sia esclusivamente politica, un’impuntatura politica: la Regione avrebbe già potuto commissariare Roma se avesse voluto, anche prima della pronuncia del tar sul nostro ricorso. Io penso quindi che sia una diatriba politica che verte esclusivamente intorno all’individuazione di un sito di discarica”.
A cura di Enrico Tata
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Il tar del Lazio ha respinto il ricorso presentato da Roma Capitale contro la possibilità di un commissariamento da parte della Regione Lazio sui rifiuti. La prossima settimana, ha dichiarato a Fanpage.it l'assessore regionale Massimiliano Valeriani, probabilmente verrà nominato un commissario. Ne abbiamo parlato con l'assessora capitolina ai rifiuti Katia Ziantoni.

L’assessore Valeriani ci ha detto che presumibilmente il commissario verrà nominato la prossima settimana. Il commissario, nelle intenzioni della Regione, indicherà dove fare gli impianti e con quali tempistiche. Perché si è arrivati a questo punto?

Io penso e ho sempre pensato che la questione del commissariamento sia esclusivamente politica, un'impuntatura politica: la Regione avrebbe già potuto commissariare Roma se avesse voluto, anche prima della pronuncia del tar sul nostro ricorso. Io penso quindi che sia una diatriba politica che verte esclusivamente intorno all'individuazione di un sito di discarica. Perché tutto il resto esiste già: il piano industriale di Ama, che è stata ricapitalizzata ad aprile ed è stata risanata, prevede già tutti gli impianti per la chiusura del ciclo. Quello che manca è l'individuazione di un sito di discarica e questo perché all'epoca era in corso ancora il lavoro della Città Metropolitana, che doveva individuare le aree idonee, le cosiddette ‘aree bianche'. Questo lavoro si è concluso e ha confermato che non ci sono aree bianche all'interno del territorio di Roma. Non capisco il commissario cosa possa fare di più rispetto a questo. Agirà in deroga a questa analisi?

Perché Roma dovrebbe smaltire tutti i suoi rifiuti altrove e non all’interno del proprio territorio? È possibile che in tutto in territorio della Capitale non esista un'area bianca?

Il lavoro per l'individuazione delle aree bianche è stato puramente tecnico, svolto dagli uffici della Città Metropolitana. Non è una valutazione politica. Che servano discariche è una realtà, poiché la regione Lazio ne è carente: ce n'è soltanto una a Viterbo e un'altra, fino a ottobre, a Civitavecchia. Si deve realizzare tutto ciò che è possibile all'interno del territorio, ma se non ci sono aree idonee per la discarica e lo dicono i tecnici… È un'impuntatura politica della Regione. E il sistema va in crisi in tutta la regione, non solo a Roma.

Secondo la Regione, tuttavia, va in crisi anche perché Roma sovraccarica tutti gli impianti con i suoi rifiuti. 

La discarica di Viterbo serve la provincia di Rieti e la provincia di Viterbo. La provincia di Latina non ha discarica, Civitavecchia sopperiva alla Città Metropolitana di Roma e poi c'è Frosinone. Nel momento in cui chiude Roccasecca, si crea un problema perché sono già pochi gli impianti nel territorio regionale. Di termovalorizzatore c'è soltanto quello di Acea a San Vittore e ospita i rifiuti di tutto il Lazio. Dico per assurdo: dato che Acea è una municipalizzata, noi potremmo decidere di utilizzarlo solo per i rifiuti di Roma… Oppure il nostro impianto nel municipio VI, che tratta i rifiuti di 51 comuni della regione, potremmo decidere di usarlo soltanto per Roma. A quel punto i rifiuti non andrebbero più fuori città. Quello che sostengo è questo: Roma certamente deve migliorare e deve adeguarsi, ma ci sono dei principi di solidarietà e di autosufficienza provinciale che valgono per tutti. Se tutta la regione si trova in queste condizioni evidentemente un problema c'è stato e non riguarda soltanto la Capitale.

Il candidato sindaco di Roma del centrosinistra, Roberto Gualtieri, dovrebbe indicare un sito per realizzare la discarica a Roma?

Gualtieri dovrebbe indicare il sito della discarica per coerenza. Se noi non siamo stati bravi, abbiamo sbagliato, secondo lui e il suo partito, evidentemente loro hanno una soluzione già pronta. Il sito dovrebbero già indicarlo, le carte e i documenti li hanno visti tutti. La verità è che una soluzione non ce l'hanno. Mi aspettavo nel suo programma elettorale di trovare una parte sullo smaltimento: se noi abbiamo sbagliato, loro evidentemente sanno come risolvere la situazione.

Raggi ha sostituito diversi assessori ai rifiuti. Lei, quindi, non è responsabile di tutti e cinque gli anni trascorsi, ma quali sono stati gli obiettivi in generale?

È stata risanata un'azienda in crisi, in perdita, ed era questo il motivo per cui non si investiva in mezzi, personale, impianti. Oggi Ama può investire e ha già investito su nuovi mezzi e nuove assunzioni. Sono in corso le ristrutturazioni di quattro centri di raccolta e ne verranno realizzati altri. Abbiamo investito sulla riduzione dei rifiuti, sugli sprechi. Sono stati attivati protocolli con le associazioni di riciclo, siamo al 47 per cento di differenziata, che sicuramente deve crescere ancora. Chi verrà dopo si troverà un'azienda sana che può continuare ad investire. Si troverà un piano industriale coerente che prevede la realizzazione di diversi impianti.

A chi verrà dopo di lei cosa consiglia? Cosa bisogna fare nell'immediato?

Bisogna in primo luogo continuare a marcare stretta l'Ama per il rispetto degli obiettivi di quel piano industriale e sui tempi di efficientamento del servizio. Lo standard di qualità del servizio, che ora non è certo ottimale, ma che potrà contare su nuovo personale, nuovi cassonetti, nuovi mezzi, si può migliorare. Bisogna inoltre continuare a insistere sulla raccolta differenziata, che va incrementata.

Sulla raccolta differenziata: in cinque anni è aumentata davvero di pochissimo. Perché?

È vero, è aumentata pochissimo. All'inizio era stato puntato tutto sulla raccolta, ma la differenziata può crescere solo se tutto il sistema è stabile: nel momento in cui abbiamo un problema di sbocchi negli impianti, la raccolta non viene fatta regolarmente. Alla fine i rifiuti si accumulano e diventano indifferenziati. Noi eravamo al 47 per cento di differenziata, ma durante le crisi dei rifiuti che abbiamo affrontato, quel dato è calato ulteriormente, proprio perché non si effettuava la raccolta con regolarità.  Inoltre non è possibile estendere il porta a porta in tutta Roma, ma è possibile farlo soltanto in alcune zone. In quartieri estremamente popolari non è fattibile la raccolta porta a porta, a mio avviso. In terzo luogo la raccolta differenziata ha un costo: il porta a porta costa dieci volte in più rispetto alla raccolta stradale. Significa che per investirci bisogna avere risorse economiche, in termini di personale e di mezzi. Con un'azienda sana si può fare.

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