video suggerito
video suggerito
Emergenza rifiuti Roma

Emergenza rifiuti, Giulia operaia Ama: “Ormai raccogliamo i rifiuti con le mani tra blatte e topi”

Giulia, operaia di Ama, racconta la vita di chi è in prima fila nell’emergenza rifiuti di Roma: “Raccogliamo rifiuti putrescenti in mezzo ai topi, ai vermi, con le blatte, a rischio è la nostra salute e quella di tutti i cittadini”. La Cgil denuncia come proprio i netturbini siano purtroppo oggetto della rabbia dei cittadini per la situazione: “Episodi di aggressioni, ingiurie, lanci di uova”.
A cura di Valerio Renzi
1.059 CONDIVISIONI
Video thumbnail
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

La crisi del ciclo dei rifiuti della capitale ormai si è trasformata in emergenza. Tonnellate d'immondizia ricoprono strade e marciapiedi, mentre lo scontro istituzionale tra Comune e Regione continua a essere altissimo. Per uscire dall'emergenza serve trovare soluzioni immediate e di medio termine con nuovi impianti e una discarica. I sacchetti marciscono sotto il sole e con le alte temperature si paventa il rischio di una crisi sanitaria.

Soffrono i cittadini, ma soffrono della situazione anche gli operatori di Ama tutti i giorni in prima fila. Abbiamo incontrato Giulia (il nome è di fantasia), che ha accettato di raccontarci le condizioni di lavoro che lei e i suoi colleghi stanno affrontando in queste settimane, costretti a raccogliere i rifiuti che giacciono a terra da giorni. "Raccogliamo rifiuti putrescenti in mezzo ai topi, ai vermi, con le blatte, questa è una cosa indegna non è giusto lavorare così, non è giusto per nessuno", racconta sconsolata.

"Siamo in una condizione in cui abbiamo i mezzi di raccolta fuori uso, le macchine madri quelle che vedete voi dove i camion vanno a scarica sono sempre piene, per questo c'è sempre un residuo, un lascito di raccolta. E dopo due settimane si è visto quello che è successo, siamo già in un'emergenza rifiuti che può anche diventare emergenza sanitaria", continua. Giulia racconta come ormai i rifiuti a Roma si raccolgono con le mani: "La nettezza urbana di fatto non è più meccanizzata ma è manuale". Condizioni di lavoro che "mettono a rischio la salute degli operai", costretti letteralmente a mettere le mani nell'immondizia, e ovviamente anche di tutti i cittadini.

Giulia ha chiarissimo cosa andrebbe fatto, che servono gli impianti, che serve una discarica e aumentare la raccolta differenziata rimasta sostanzialmente ai livelli del 2016 nonostante le promesse di Raggi. "Non è concepibile che nel 2021 non siamo arrivati ad avere un ciclo integrato dei rifiuti, metterlo a punto ci avrebbe aiutato anche con i livelli di inquinamento, un'azienda come Ama, la più grande d'Europa, avrebbe fornito ai cittadini che pagano un servizio adeguato", spiega. E se la politica si rimpalla la responsabilità, Giulia ha una certezza: "Ci hanno abbandonato nell'ennesima emergenza che saranno gli operai di Ama a risolvere".

Operai che spesso diventano il bersaglio della rabbia dei cittadini. "Abbiamo denunciato tantissimi episodi di aggressioni, ingiurie, lanci di uova contro gli operai", racconta Alessandro Russo della Cgil. "Vai a spiegare che non è nostra la colpa se non abbiamo un sito dove poter scaricare, se la discarica non c'è, se l'impianto non è stato creato. – aggiunge Giulia – La gente alla fine queste cose non le vuole sentire, vuole un servizio efficiente e i cittadini sono esasperati ed è comprensibile. Però prendersela con noi operai non è giusto, perché noi siamo i primi a pagare la malagestione della politica".

E già da diverse parti si alza il coro di sdegno per lo sciopero di domani indetto da Cgil, Cisl e Uil, che potrebbe rallentare ancora la raccolta a Roma. Russo spiega le ragioni della mobilitazione che è estesa a livello nazionale, invitando i cittadini a non prendersela con i lavoratori: "Mercoledì 30 giugno scioperiamo per chiedere un intervento del governo, per inserire nel Milleproroghe di derogare all'applicazione dell'articolo 177 del codice degli appalti che prevede che chi gestisce i servizi pubblici anche essenziali ne debba mettere l'80% sul mercato. Se non si intervenisse in tempi molto repentini assisteremo a uno sconquasso dei servizi pubblici. Scioperiamo per la qualità e la difesa del lavoro, ma anche per i servizi pubblici che sono di tutti".

1.059 CONDIVISIONI
111 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views