Emergenza rifiuti, Cerroni insiste: “Roma si salva solo riaprendo Malagrotta, damose da fa”
Secondo Manlio Cerroni, proprietario di Malagrotta, c'è una sola soluzione immediata per l'emergenza rifiuti a Roma: riaprire la vecchia discarica chiusa da Ignazio Marino nel 2013. Secondo l'anziano imprenditore della ‘mondezza' ci sarebbe già un'area, chiamata ‘Testa di cane', che potrebbe accogliere gli scarti della Capitale. Così ha dichiarato all'agenzia AdnKronos: "Siamo da anni di fronte ad un emergenza ambientale massima che necessita di una soluzione immediata che a mio avviso è già disponibile a Malagrotta. L'ho scritto e lo spiego con chiarezza in una lettera che ho mandato a Zingaretti e Raggi lo scorso 5 luglio che non a caso concludo con un ‘Damose da fa'. Io comunque ho dichiarato la mia totale disponibilità. Tutte le altre iniziative rischiano di essere soltanto dei palliativi".
La sindaca è stata chiamata dal ministero della Transizione Ecologica a fornire una cartografia per indicare i siti idonei a costruire una discarica. "Non conosco la cartografia che è stata predisposta per la sindaca e quindi non so se nella cartografia sia stato rappresentato che a Malagrotta, nell'area chiamata ‘Testa di cane', esiste già una vasca realizzata e collaudata da anni con una volumetria di 100mila mc che è alla base di una volumetria disponibile di circa 5 milioni di mc. La vasca può essere utilizzata subito e nel contempo nel giro di 30-40 giorni si possono predisporre altri invasi all'interno della volumetria residua e, in tutta tranquillità, si possono avviare in esercizio gli impianti esistenti, realizzati, progettati o da progettare". Questo, ha spiegato Cerroni, "permetterebbe di evitare il giro d'Italia dei rifiuti a prezzo d'oro, oltre ai costi ambientali e soprattutto si può da subito tenere pulita Roma".
Testa di Cane, soprannominata Malagrotta bis
‘Testa di Cane' era stata soprannominata ‘Malagrotta bis' circa dieci anni fa. L'area è praticamente adiacente alla vecchia discarica ed è come detto, di proprietà della Giovi Srl, cioè di Cerroni. In pratica si tratta di 23 ettari di una cava esaurita a ridosso del quartiere della Massimina, periferia nord Ovest di Roma. Di ‘Testa di Cane' si parla di decenni, con una prima ordinanza che risale addirittura alla giunta regionale del 2005, guidata da Francesco Storace.
L'ordinanza di Raggi per riaprire la discarica di Albano
Per risolvere nell'immediato l'emergenza rifiuti la sindaca Raggi, in qualità di sindaca della Città Metropolitana, ha firmato questa notte un'ordinanza in cui chiede di valutare la possibilità tecnica della riapertura della discarica di Albano Laziale. Il sindaco del comune dei Castelli Romani, Massimiliano Borelli, si è opposto duramente all'atto di Raggi: "Dalla sindaca Virginia Raggi non ho mai ricevuto un sms o una chiamata da quando ha deciso di riaprire la discarica ad Albano. Procederò con il ricorso al Tar contro l'ordinanza. Oltre alle istituzioni anche le associazioni di cittadini si sono mossi presentando una denuncia per danno ambientale al Prefetto, alla procura di Roma e di Velletri e al Collegio tribunale dei Ministri. La sindaca non ha mai dichiarato lo stato di emergenza per poter predisporre un'ordinanza".
Sempre nella giornata di oggi la sindaca Raggi consegnerà la mappatura delle aree bianche al Ministro della Transizione Ecologica e alla Regione Lazio. Su una di quelle aree della Città Metropolitana potrà essere costruita una discarica.