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Emergenza idrica Lazio: Zingaretti proclama ufficialmente lo stato di calamità naturale

È ufficiale, Zingaretti ha proclamato lo stato di calamità naturale, per l’emergenza idrica nel Lazio. Non piove e fa caldo, c’è difficoltà a reperire acqua.
A cura di Alessia Rabbai
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Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti
Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti

Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha ufficialmente proclamato lo stato di calamità naturale per la grave crisi idrica. La regione come il resto d'Italia è in difficoltà a causa della mancanza di piogge e delle elevate temperature. Dopo averlo annunciato già ieri, il governatore oggi pomeriggio ha firmato un'ordinanza valida fino al 30 novembre del 2022 che riguarda l'intero territorio regionale, con la quale chiede il riconoscimento dello ‘stato di emergenza' alla presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento della Protezione Civile, affinché lo Stato eroghi interventi, sostegni e risorse straordinarie. Il documento prevede alcune misure immediate di carattere straordinario ed urgente, per evitare il razionamento o l’interruzione del servizio idrico, che, lo ribadiamo, al momento a Roma è escluso.

"Dobbiamo prepararci ad una situazione che sarà molto critica che dovrà basarsi sul risparmio idrico di tutte le attività a cominciare dai consumi familiari" ha commentato Zingaretti.

Quattordici Comuni a Sud-Est di Roma rischiano la turnazione dell'acqua

Come si legge nel testo dell'ordinanza Acea Ato2 per soddisfare il fabbisogno di acqua di quattordici Comuni dell'area Sud-Est di Roma, dove vivono circa 180mila abitanti ed evitare la turnazione della distribuzione idrica, ha presentato una richiesta di aumento temporaneo della portata derivata dalla sorgente del Pertuso di 150 litri al secondo. Un'azione necessaria a compensare la riduzione di apporto idrico delle altre sorgenti Vallepietra e Ceraso, che alimentano l’acquedotto del Simbrivio.

Al Lago di Bracciano vietato lavare l'auto e annaffiare giardini

La Regione Lazio firmato il documento ha ribadito che spetterà ai singoli Comuni tradurre lo stato di calamità in provvedimenti specifici. Al Lago di Bracciano ad esempio i sindaci dei tre Comuni rivieraschi hanno firmato ordinanze, per chiedere ai cittadini di limitare l'uso dell'acqua potabile al bere, cucinare e lavarsi. Vietati gli sprechi, quindi non si può lavare la macchina nel proprio giardino di casa, annaffiare l'orto e riempire priscine private. Per chi non rispetta le disposizioni comunali sono previste multe fino a 500 euro.

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