Emanuele travolto da un pullman a Ponte Mammolo: l’autista rischia il processo per omicidio stradale
Rischia di finire a processo per omicidio stradale il cinquantottenne autista del pullman che ha travolto e ucciso Emanuele Lenzoni, trentotto anni, morto la mattina presto del 18 gennaio del 2021 su via Tiburtina a Roma. Al conducente del pullman è contestato anche il reato di violazione dell'articolo 189 del codice della strada, che impone l'obbligo di fermarsi per prestare i primi soccorsi alla persona rimasta coinvolta in un incidente. Come riporta Il Corriere della Sera la Procura della Repubblica di Roma con il pubblico ministero Eugenio Albamonte, sostiene che il cinquantottenne, al momento in cui sono accaduti i drammatici fatti, stava guidando oltre i limiti di velociti di velocità, fermandosi dopo l'impatto, per poi allontanarsi prima dell'arrivo dei soccorsi. La data dell'udeinza preliminare è fissata per il prossimo 27 aprile.
L'incidente in cui è morto Emanuele Lenzoni
Emanuele Lenzoni, quando sono accaduti i tragici fatti che hanno portato alla sua improvvisa scomparsa, era a bordo della sua Honda Sh, erano circa le ore 6.30 e stava viaggiando in direzione centro. Arrivato all'altezza di Ponte Mammolo, sia a causa del ghiaccio presente sulla strada che per l'alta velocità, è scivolato dalla moto e il pullman lo ha schiacciato. Il motociclista infatti in un primo momento avrebbe sorpassato il pullman, senza riuscire a rientrare nella corsia destra e scivolando sulla carreggiata. Il conducente del pullman non sarebbe riuscito ad evitarlo, perché procedeva a 70 chilometri orari su quel tratto in cui il limite concesso è di 70, e lo ha schiacciato. Secondo il pm il mezzo si trovava al centro della carreggiata invece che sul lato destro. Una volta sceso per assistere la vittima, si è poi allontanato dal luogo dell'incidente senza attendere l'arrivo dell'ambulanza.
