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Emanuele nato senza esofago e retto: salvo grazie ai chirurghi del San Camillo

Emanuele è nato due volte: il giorno del parto e delle dimissioni dall’ospedale. Nato senza esofago e retto, ha subito due interventi ed è salvo grazie ai chirurghi.
A cura di Alessia Rabbai
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Il neonato insieme ai suoi genitori
Il neonato insieme ai suoi genitori

Il piccolo Emanuele ci racconta una storia di amore e coraggio. Nato con la sindrome di Vacterl, una condizione incompatibile con la vita, che comporta l'assenza di esofago e intestino retto, è stato operato e salvato dai chirurghi dell'ospedale San Camillo Forlanini di Roma. Emanuele è nato prematuro di trentuno settimane, con un peso di solo un chilo e mezzo, oggi è un bimbo sano e pasciuto. Non sarebbe sopravvissuto se non fosse stato sottoposto a due interventi chirurgici salvavita. L'equipe multidisciplinare di Chirurgia Pediatrica e Terapia Intensiva Neonatale (TIN) ha ricostruito prima il suo esofago e dopo un mese anche il retto. Ed Emanuele ha lottato come un guerriero per vivere. Oggi sta bene ed è tornato a casa con i genitori.

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Mamma Marialuisa e papà Antonello entrambi calabresi, hanno scoperto la malattia rara di cui era affetto il loro bambino il 23 febbraio scorso, quando al settimo mese di gravidanza hanno fatto l'amniocentesi a Roma per sospette malformazioni del feto. Dopo l'esame, svolto in un altro ospedale, si è rotto il sacco, e la coppia ha raggiunto con urgenza il pronto soccorso ostetrico del San Camillo. Dagli esami svolti sulla mamma i medici hanno capito subito che la situazione era grave e che era necessario intervenire tempestivamente. Il giorno successivo il direttore della UOC Chirurgia Pediatrica Vito Briganti con l'equipe multidisciplinare composta da chirurghi pediatri, anestesisti, neonatologi della Terapia Intensiva Neonatale (TIN), strumentisti e infermieri di sala, hanno operato il piccolo.

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"Il San Camillo, in questi mesi è stato per noi una seconda casa: quando l’equipe della TIN ha notato la mia stanchezza, mi ha consigliato di tornare in Calabria dalla mia famiglia, inviandomi foto di mio figlio durante la mia assenza per darmi conforto" ha commentato entusiasta della riuscita delle operazioni la mamma di Emanuele. "Questo caso sottolinea l'importanza di scegliere, per il parto, un ospedale con un reparto di terapia intensiva neonatale e chirurgia pediatrica, a disposizione della mamma e del bambino – si legge in una nota del San Camillo – I nostri migliori auguri al piccolo Emanuele, e un enorme grazie all'equipe di Chirurgia Pediatrica e a tutto il personale della Terapia Intensiva Neonatale (TIN) che ogni giorno ascolta, assiste e accompagna i nostri piccoli pazienti e le loro mamme. In Terapia Intensiva Neonatale si nasce due volte: il giorno della nascita e il giorno in cui si viene dimessi!".

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