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Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Emanuela Orlandi, sit-in per l’anniversario della scomparsa: “Vaticano deve vedere che non ci arrendiamo”

“Dobbiamo essere in tanti: il Vaticano deve vedere che per noi la giustizia non è un’utopia”, è l’auspicio di Pietro Orlandi per il sit-in in occasione dell’anniversario della scomparsa di Emanuela Orlandi il prossimo 22 giugno.
A cura di Beatrice Tominic
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Pietro Orlandi durante la manifestazione del 14 gennaio scorso, organizzata per l'anniversario della nascita di Emanuela.
Pietro Orlandi durante la manifestazione del 14 gennaio scorso, organizzata per l'anniversario della nascita di Emanuela.
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Appuntamento a piazza Cavour dalle 18 alle 20 il prossimo 22 giugno per ricordare Emanuela Orlandi. A farlo sapere, a mezzo social, è stato il fratello della cittadina vaticana scomparsa a 15 anni nel 1983. A 41 anni di distanza, il fratello Pietro Orlandi e l'intera famiglia, insieme ad amici, parenti e sostenitori si incontrano per ricordare Emanuela, nella speranza mai abbandonata che prima o poi si possa conoscere la verità. Quest'anno la ricorrenza arriva mentre sono attive due indagini, quella della Procura di Roma e quella in Vaticano e la commissione bicamerale di inchiesta.  "Spero venga tanta gente – ha dichiarato Pietro Orlandi – Vorrei che fosse chiaro al Vaticano e a tutti che il senso di giustizia delle persone non è un'utopia".

Pietro Orlandi e la ricerca della verità: la commissione bicamerale d'inchiesta

Nel frattempo continuano le audizioni da parte della commissione parlamentare di inchiesta. Le prossime audizioni sono quelle delle amiche di Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi, che aiuteranno i membri della commissione a ricostruire quanto accaduto in quei terribili giorni. Prima di loto sono già stati ascoltati i giornalisti che da decenni seguono i casi di scomparsa, i cugini e i familiari delle ragazze.

"Il loro ruolo è assolutamente determinante", ha dichiarato a Fanpage.it l'avvocata della famiglia Orlandi, Laura Sgrò. Una volta ricevuti, l'audizione di Pietro Orlandi è continuata a porte chiuse.  Proprio il fratello di Emanuela, ha poi dichiarato di aspettarsi che presto possano essere ascoltati anche Giancarlo Capaldo, Domenico Giani, ex comandante della Gendarmeria vaticana e Francesca Chaouqui perché, a suo avviso, tutti e tre avrebbero portato elementi utili al caso.

La richiesta di Ali Agca: "Ascoltate anche me"

Non ha atteso che lo convocassero, invece, Ali Agca, l'attentatore di papa Giovanni Paolo II che da tempo parla di un collegamento fra la sua storia e la scomparsa delle ragazze. "Ascoltatemi. Ho un tumore e mi resta poco da vivere. Voglio dire tutta la verità e liberarmi la coscienza. Se mi chiamate in audizione, sono anche disposto a pagarmi da solo il volo per raggiungere in Italia", ha dichiarato. Una decisione che, forse, potrebbe essere accolta senza impedimenti.

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