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Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Emanuela Orlandi, terminato l’incontro con il fratello in Vaticano: “Disponibilità a fare chiarezza”

Terminato dopo otto ore l’incontro tra il procuratore vaticano Alessandro Diddi e Pietro Orlandi. “Dal procuratore ho trovato molta disponibilità a fare chiarezza. Se ci sono responsabilità anche in alto, devono uscire fuori”.
A cura di Natascia Grbic
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È terminato l'incontro tra Pietro Orlandi e il promotore di giustizia vaticano Alessandro Diddi.Il colloquio, durato otto ore, è stato richiesto proprio dal procuratore vaticano, che sta indagando sul caso. Nel corso di questi mesi sono stati analizzati documenti mai aperti in precedenza: la speranza è che possano aiutare a fare luce sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta il 22 giugno 1983 quando la ragazza aveva appena quindici anni.

Nella memoria depositata, ha spiegato Orlandi, "ho verbalizzato tutto ciò di cui ho parlato in questi giorni in televisione. La famosa trattativa, i documenti riguardo alla questione di Londra, quindi il trasferimento di Emanuela a Londra, le questioni sulla pedofilia, con gli altissimi prelati che potrebbero esservi collegati. Devo dire che dal procuratore ho trovato molta disponibilità a fare chiarezza. Se ci sono responsabilità anche in alto, devono uscire fuori".

Orlandi, nel corso dell'incontro, ha fatto il nome di diversi cardinali, chiedendo che vengano ascoltati. "Non hanno escluso nessuno, hanno accettato e preso in considerazione le cose che ho detto – continua Orlandi – Per la prima volta in quarant'anni sono stato ascoltato in maniera approfondita".

L'inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi è stata aperta dal Vaticano il 9 gennaio. "Hanno interrogato già altre persone, non so chi, e hanno già una bella documentazione su cose che hanno trovato".

"Non posso dire niente perché il procedimento è ancora in fase d'indagine – aveva dichiarato poche ore prima l'avvocata di Orlandi, Laura Sgrò – Il procuratore sta facendo il suo lavoro, noi abbiamo depositato una memoria e della documentazione che in questo momento è in fase di approfondimento. Questo è sicuramente un momento importante, il nostro augurio è che si possa finalmente scrivere una pagina di storia. Lo dico da cittadina, perché oggi ho letto dell'intenzione del procuratore di voler collaborare con lo Stato italiano: sarebbe la prima volta nella storia".

"È vero che il procuratore ha giurisdizione solo in questo pezzo di terra – continua Sgrò – ma è un fazzoletto di terra a cui la procura di Roma non è mai riuscita ad accedere".

Pietro Orlandi ha dichiarato giorni fa di essere in possesso di documenti inediti che potrebbero aiutare a risolvere il caso della scomparsa di Emanuela. Anche Diddi ha dichiarato che ci sono dei documenti che in passato non erano stati presi in considerazione.

Papa Francesco e il Segretario di Stato, il cardinale Parolin, "vogliono che emerga la verità senza riserve", ha spiegato il procuratore in un'intervista a Il Corriere della Sera. Sia il Papa sia il cardinale, ha affermato Diddi, "mi hanno concesso massima libertà d'azione per indagare ad ampio raggio senza condizionamenti di sorta e con il fermo invito a non tacere nulla".

Ha collaborato Simona Berterame

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