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Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Emanuela Orlandi, pubblicato l’audio con i lamenti e le torture: “Basta, Dio perché?”

È stato reso noto il contenuto dell’audiocassetta consegnata all’Ansa a meno di un mese dalla scomparsa di Emanuela Orlandi. Un nastro gemello era stato ricevuto dal Vaticano.
A cura di Beatrice Tominic
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"Fa male, basta. Dio perché?". È ciò che si sente nell'audio spedito in quel 17 luglio 1983, a meno di un mese dalla scomparsa di Emanuela Orlandi, all'Agenzia Ansa da parte dei presunti rapitori della giovane. Un nastro gemello è stato lasciato anche in Vaticano, sotto al colonnato di San Pietro, e prelevato dai funzionari della Santa Sede.

La pubblicazione dell'audio arriva proprio mentre il caso è stato riaperto: due procure stanno indagando sulla scomparsa della ragazzina, quella di Roma e quella vaticana e la commissione bicamerale d'inchiesta sta raccogliendo le testimonianze delle persone più vicine al caso.

Cosa dice l'audio spedito ad Ansa e Vaticano

Mentre nel Lato A dell'audiocassetta si sentono delle voci maschili che chiedono la liberazione dell’attentatore del Papa Alì Agca in cambio di Emanuela Orlandi, nel Lato B, pubblicato in esclusiva da Il Fatto Quotidiano, si sente la voce di una ragazza che prova fastidio, dolore, si lamenta.

Nel Lato B del nastro si sente la voce di una ragazza che sta subendo delle violenze. "Fa male", dice. "Basta, mi sento male", dice ancora. Fa dei riferimenti al sangue. E poi si chiede più volte: "Dio, perché?". In alcuni passaggi sembra come se avesse la bocca bloccata, come imbavagliata. "Per favore, mi lasci dormire adesso?". Proprio in questo passaggio il padre di Emnauela, Ercole Orlandi, l'unica ad averla ascoltata all'epoca, ha sempre dichiarato di aver riconosciuto la figlia.

Come sottofondo si sentono i nastri prodotti da due diversi apparecchi: un proiettore che registrava la scena e un registratore che invece lo stava registrando nell'audiocassetta: di questo lato esistono almeno due diverse versioni, per contenuto e durata. Forse una è stata tagliata ad hoc. A più di 40 anni di distanza, invece, non si sa ancora che fine abbia fatto l'originale.

Le dichiarazioni dei servizi segreti sul nastro: "È Emanuela"

Oltre al padre di Emanuela Orlandi ad ascoltare il nastro, all'epoca, sono stati gli agenti del Sismi che in un rapporto sul caso dichiarano la ragazza che sta parlando sembra essere "sottoposta a stimolazioni dolorose di intensità variabile e progressivamente crescente". Secondo gli esperti, la voce della ragazza sul nastro "corrisponde a quella di Emanuela". Ma nonostante questo, qualche giorno dopo, al padre della giovane viene comunicato che si trattava di spezzoni di un film porno, messi insieme da un mitomane. L'audio pubblicato oggi da il Fatto Quotidiano risale ad un ritrovamento di Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, nel 2016, ad indagini chiuse e ora si trova su cd.

"Sui nastri la voce è la sua, lo aveva capito anche il Sismi", aveva dichiarato già mesi fa Pietro Orlandi.

Gli ultimi audio resi pubblici

Il Lato B dell'audiocassetta spedita all'Ansa è soltanto l'ultimo della serie di registrazioni rese pubbliche nell'ultimo periodo. Il 3 luglio scorso, infatti, durante una puntata di Chi l'ha visto? è stato mandato in onda un nastro in cui una voce femminile ripeteva spesso pochi concetti. L'età ("15, quasi 16"), che corrisponderebbe pienamente l'identità di Emanuela. La ragazza sembra rispondere quasi ad alcune domande su di sé. E poi arriva il riferimento ad un "paesino sperduto" a Santa Marinella dove, come poi ha spiegato lo stesso Pietro, la ragazzina passava l'estate a casa degli zii.

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