Emanuela Orlandi, Pietro si appella ancora a Papa Francesco: “Scriva la verità che tutti aspettiamo”

Ancora una volta Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela Orlandi, si è rivolto a Papa Francesco in merito alla scomparsa della sorella: "Oggi ha scritto il testo dell’Angelus. Se ha la forza di scrivere il testo sell’Angelus spero ancora trovi la forza di scrivere un altro testo, quello che tutti noi aspettiamo, almeno lo faccia per mia madre che ha qualche anno in più di lui e non può aspettare in eterno, perché nessuno è eterno".
Qualche giorno fa aveva lanciato un appello simile al Pontefice, che tuttora è ricoverato in prognosi riservata al Policlinico Agostino Gemelli di Roma: "Papa Francesco ha scritto il testo dell’Angelus ed è andato anche a messa. Gli auguro di guarire quanto prima, nonostante la gravità del quadro clinico, ma se così non fosse spero possa trovare anche la forza, oltre a scrivere il testo dell’Angelus, di scrivere una lettera, se non a me a mia madre, con quella verità che tutti aspettiamo. Un gesto che farebbe la storia del suo pontificato, differenziandosi dalle scelte di chi l’ha preceduto".
Per ben due volte Pietro Orlandi ha chiesto a papa Bergoglio di rivelare ciò di cui il Vaticano è a conoscenza in merito a Emanuela e alla sua scomparsa che risale al 22 giugno del 1983. Più volte Pietro ha menzionato una frase che gli avrebbe detto il Pontefice: "Emanuela è in cielo". Una frase che farebbe pensare, ha sostenuto Orlandi, che il Papa sia a conoscenza del decesso di Emanuela. "Per questo penso che in Vaticano sappiano qualcosa che io non so".
Prima del ricovero del Papa al Gemelli, Orlandi aveva detto: "Se mi trovassi davanti a papa Francesco gli chiederei di ricevermi. Ciclicamente chiedo di essere ricevuto da lui, ma mi respinge sempre. Mi ha detto Ho troppi occhi puntati addosso per incontrarti. E io vorrei sapere perché dice questo. Poi gli chiederei perché mi ha detto che Emanuela è in cielo".