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Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Emanuela Orlandi, Pietro dice che Roma Capitale non vuole ricordare l’anniversario della scomparsa

L’accusa di Pietro Orlandi a ‘Chi l’ha visto?’: “Roma Capitale si è tirata indietro dal ricordare il quarantennale di Emanuela Orlandi per via, mi è stato detto, del Giubileo del 2025 e delle polemiche scoppiate con il Vaticano”.
A cura di Enrico Tata
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L'accusa di Pietro Orlandi arriva al termine di una lunga intervista rilasciata nel corso della trasmissione Chi l'ha visto?, condotta da Federica Sciarelli: il Comune di Roma si sarebbe tirato indietro dall'organizzazione di un sit in in Capidoglio per ricordare i 40 anni dalla scomparsa di Emanuela Orlandi.

Così il fratello: "Stavo organizzando per il quarantennale un sit in come nel 2012 e poi andare all'angelus con la fotografia di Emanuela. In quell'occasione c'erano Zingaretti, Veltroni, Alemanno. Avevo chiesto di fare lo stesso, ed erano entusiasti. Mi hanno anche dato appuntamento al Comune di Roma per il 26 aprile. Ma dopo che sono esplose le polemiche per la vicenda di papa Giovanni Paolo II, mi hanno detto di no. Mi è stato risposto che Roma Capitale per il quarantennale ha deciso di soprassedere per via del Giubileo del 2025".

Orlandi ha poi aggiunto: "Le motivazioni, hanno aggiunto, sono legate alla situazione accaduta con il Vaticano. Quando qualche mese fa ho detto che mi ero accorto che da parte delle istituzioni non c'era più quella sudditanza psicologica nei confronti del Vaticano, evidentemente mi sbagliavo".

Dal comune di Roma ancora nessuna risposta

Il Comune di Roma ancora non ha risposto sulle accuse lanciate da Pietro Orlandi. Stando a quanto affermato dal fratello di Emanuela Orlandi, l'amministrazione capitolina si sarebbe tirata indietro dall'organizzazione di un sit in in piazza del Campidoglio per ricordare la scomparsa di Emanuela, avvenuta 22 giugno 1983.

Cosa ha detto Pietro Orlandi su papa Giovanni Paolo II

La polemica con il Vaticano è scoppiata in seguito ad alcune frasi pronunciate da Pietro Orlandi nel corso della trasmissione Di Martedì, condotta da Giovanni. Commentando il noto audio della conversazione tra Marcello Neroni e il giornalista Alessandro Ambrosini, in cui si tira in ballo Papa Giovanni Paolo II, il fratello di Emanuela ha detto:

"Sono rimasti un po' così, perché l'audio senza beep è molto più pesante, ci sono riferimenti molto precisi sul Papa, di come lo chiamavano all'interno del Vaticano, di come era conosciuto all'interno del Vaticano. Ho detto che questa persona o il Vaticano o la procura di Roma lo deve ascoltare, perché questa persona fa delle accuse molto gravi su una persona e bisogna capire se ha delle prove, chi gliel'ha detto".

"‘Lei che prove ha?', mi hanno chiesto. Io non ho prove, ma sento quest'audio e sento nell'ambiente vaticano, dove le persone restano molto meno sconvolte quando faccio accenno a questa situazione rispetto a politici e giornalisti. Mi dicono che il Papa ogni tanto usciva di sera e andava in giro con due suoi amici polacchi, qualcuno mi dice non andava certo a benedire delle case. Non ho mai detto Papa Giovanni Paolo II era un pedofilo, ma ho detto che è giusto indagare a 360 gradi. Io penso che nel 2023 non possono esserci persone intoccabili".

La marcia per Emanuela Orlandi del 2012

Il 27 maggio del 2012 Pietro Orlandi organizzò una marcia a Roma per chiedere "verità e giustizia" su Emanuela Orlandi. Il corteo partì dal Campidoglio e arrivò in piazza San Pietro dove si teneva l'Angelus del Papa. In piazza del Campidoglio presero la parola il sindaco Gianni Alemanno, l'ex sindaco Walter Veltroni e l'allora presidente della Provincia Nicola Zingaretti. Sulla facciata del municipio fu esposta una grande fotografia di Emanuela.

La marcia del 2012 con Veltroni, Alemanno e Zingaretti
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