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Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Emanuela Orlandi, mistero all’Archivio Centrale: il fascicolo sulla ragazza scomparsa è vuoto

Il fascicolo su Emanuela Orlandi ospitato all’archivio Centrale dello Stato proveniva dal Ministero dell’Interno. Ma è stato trovato vuoto.
A cura di Beatrice Tominic
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Mistero all'archivio Centrale dello Stato dove un dossier su Emanuela Orlandi è sparito. O meglio, il fascicolo sulla quindicenne scomparsa il 22 giugno del 1983, è stato svuotato dei fogli e dei documenti che si trovavano al suo interno. E oggi non ne resta più niente se non la copertina e una sorta di sommario dei documenti contenuti al suo interno. A darne atto lo stesso senatore Andrea De Priamo, presidente della Commissione di inchiesta sulle scomparse di Mirella Gregori e di Emanuela Orlandi.

Fascicolo su Emanuela Orlandi svuotato nell'archivio di Stato: cosa è successo

Una brutta sorpresa quella nell'archivio Centrale dello Stato dove un fascicolo su Emanuela Orlandi è stato svuotato di tutti i documenti che erano presenti, fatta eccezione della copertina e dell'indice. Il dossier, come ricostruito dalla funzionaria dell'Archivio e responsabile della Sala Raccolte speciali, Simona Greco, era stato trasferito dal Ministero dell'Interno all'Archivio centrale nel 2017, a seguito della direttiva Renzi sulla desecretazione delle stragi e si trovava con tutta la documentazione del ministero dell'Interno Direzione centrale della polizia di prevenzione.

Il dossier era stato ritrovato nel 1996 durante alcune ricerche sulla strage di piazza della Loggia, nel deposito decentrato del ministero dell'Interno sulla circonvallazione Appia. Insieme ad esso, c'erano anche materiali relativi alla Divisione Affari riservati, all'Ucigos e poi alla Dcpp (Direzione centrale polizia di prevenzione).

Cosa c'era nel dossier scomparso su Emanuela Orlandi

Oggi del dossier restano quattro fogli, una copertina del "Ministero dell'Interno – Direzione generale della pubblica sicurezza – Ucigos" relativo ‘b. 369 Roma sott. 8 ‘Scomparsa di Emanuela Orlandi". A questo, si aggiungono altri tre fogli con la specie di sommario: un indice che riporta tutti gli altri atti che erano originariamente contenuti nel dossier che invece, adesso, risulta vuoto.

Nel dossier, come si legge nel sommario, sarebbero presenti documenti relativi ai verbali di Agcà in qualità di teste, agli accertamenti svolti dalla questura di Roma in Italia relativi a cittadini turchi e a quelli in Germania anche in ambienti turchi-letture in lingua tedesca pervenuta all'ANSA ed al Messaggero. O, ancora, report sul Fronte liberazione turco anticristiano Turkes, sulla lettera pervenuta all'ANSA (Milano),  sull'avvocato Gennaro Egidio e sui messaggi a firma Phoenix Phenix.

"Ad accorgersene è stato il giornalista Gian Paolo Pellizzaro che ha notato la cartellina vuota mentre stava svolgendo alcune ricerche non collegate alla commissione bicamerale d'inchiesta (per cui ricercatore e consulente della Commissione di inchiesta sul caso Orlandi-Gregori, ndr) – ha spiegato il presidente De Priamo – Così sono intervenuto e sono andato a visionare il fascicolo. Che, però, è vuoto. Ora riuniremo l'Ufficio di presidenza della Commissione per valutare i passi opportuni per ritrovare questa documentazione e verificare i contenuti".

I dossier sul caso Orlandi: ancora segreto quello realizzato in Vaticano

Da una parte un fascicolo svuotato. Dall'altra, invece, quello tenuto segreto per anni, realizzato in Vaticano. Del primo, redatto dallo Stato italiano e di cui si conosceva l'esistenza, oggi non conosciamo il contenuto perché è stato svuotato. Del secondo, invece, la Santa Sede ha nascosto l'esistenza fino a qualche settimana fa quando il promotore di giustizia vaticana Alessandro Diddi ha ammesso il contrario. "Andrea Purgatori mi disse che Cardinal Bertone lo teneva sotto al cuscino", ha dichiarato Pietro Orlandi riguardo alla questione del fascicolo. Secondo quanto emerso fino ad ora, si tratterebbe di un report sul caso Orlandi commissionato da monsignor Georg, l'assistente di papa Benedetto XVI al comandante capo della gendarmeria vaticana, Domenico Giani.

Il suo contenuto al momento resta ancora segreto, sebbene possa contenere delle informazioni utili al caso. Secondo Diddi, da quel fascicolo potrebbero emergere addirittura cinque piste sul caso. "È un passo verso la verità, ma non basta – aveva commentato l'avvocata Laura Sgrò non appena appreso della dichiarazione di Diddi sul dossier – Ci chiediamo chi abbia conservato fino ad ora il report in Vaticano e cosa contenga, ma soprattutto perché ne sia stata negata".

Ma tornando al dossier sparito oggi, cambia anche la domanda: perché e da chi è stato svuotato il fascicolo?

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