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Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Emanuela Orlandi, il procuratore del Vaticano: “Deluso da Pietro, voglio scoprire la verità”

Il promotore di giustizia dello Stato Vaticano Alessandro Diddi, a due giorni dal quarantennale della scomparsa di Emanuela Orlandi, si è detto deluso dal comportamento del fratello Pietro.
A cura di Natascia Grbic
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"Noi stiamo lavorando per cercare la verità, nonostante le polemiche e i risentimenti che Pietro Orlandi manifesta alla mia persona, perché mi sta inondando di post che sicuramente sono contro di me. Ma io sono molto vicino al dolore della famiglia Orlandi e sto veramente facendo di tutto per contribuire a ricostruire questa vicenda". Lo ha dichiarato in un'intervista rilasciata a LaPresse Alessandro Diddi, promotore di giustizia dello Stato Vaticano che sta indagando sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta quarant'anni fa a Roma.

"Sono molto deluso dall'atteggiamento nei miei confronti – ha continuato – ma questo non mi fermerà dall'andare avanti nella ricerca della verità".

Il procuratore del Vaticano si riferisce ad alcuni post pubblicati su Facebook in cui Pietro Orlandi imputa a Diddi il rinvio della commissione d'inchiesta al Senato, fortemente voluto dal centrodestra. Diddi, infatti, si è detto fortemente contrario a questa commissione, definendola "un'intromissione perniciosa" nelle indagini condotte dalla procura Vaticana.

"L’imbarazzante situazione al Senato prosegue – ha dichiarato oggi Pietro Orlandi – Oggi dovevano, come detto in precedente post, votare gli emendamenti. È stato chiesto un rinvio di due settimane, alcuni senatori si sono opposti e alla fine il presidente ha deciso un rinvio di una settimana. Evidentemente il dictat del Vaticano il 6 giugno, nell’audizione di Diddi al Senato, ha avuto il suo effetto. Preferisco non aggiungere commenti".

Il 25 giugno è prevista la manifestazione per il quarantennale della scomparsa di Emanuela Orlandi, la cittadina vaticana sparita nel nulla il 22 giugno 1983. Dopo l'uscita della serie su Netflix il caso ha assunto nuovamente rilevanza a livello mondiale e due nuove indagini parallele sono state aperte: una condotta dal Vaticano, e l'altra dalla procura di Roma. La speranza è che prima o poi si possa arrivare a sapere cosa successe quell'estate di quarant'anni fa, quando Emanuela uscì di casa e non fece più ritorno.

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