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Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Emanuela Orlandi, il magistrato che indagò sulla sparizione: “Uccisa subito, intrigo internazionale”

Il magistrato Ilario Martella che ha indagato sulle sparizioni di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori è convinto che i due casi siano strettamente collegati, che siano state uccise subito e che i rapimenti siano riconducibili ad un intrigo internazionale.
A cura di Alessia Rabbai
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"Emanuela Orlandi è stata uccisa subito, il suo rapimento fa parte di un intringo internazionale". Ad affermarlo è il magistrato Ilario Martella. Venerdì esce il suo libro "Emanuela Orlandi. Intrigo Internazionale. La verità che nessuno ha ancora raccontato sul mistero più oscuro della storia italiana" edito da Ponte alle Grazie 2024. Martella ha indagato sull'attentato a Papa Wojtyla del 1981, su Emanuela Orlandi e Mirella Gregori scomparse in circostanze misteriose e mai più ritrovate. Il suo lavoro sta fornendo un importante contribuito alla Commissione Bicamerale d'Inchiesta sui due casi.

All'interno del libro Martella grazie all'analisi di carte giudiziarie e documenti segreti ripercorre la vicenda investigativa e spiega tutte le piste. Per il magistrato la soluzione di uno dei più famosi cold case italiani è da ricercare in un intrigo internazionale, dunque nell'attentato al Papa e nella cosiddetta "pista bulgara". Le sparizioni di Emanuela e Mirella sarebbero strettamente collegate tra loro e farebbero parte di un'operazione di depistaggio messa in atto dalla Stasi tedesca, uno servizi segreti della Guerra fredda.

"L'attentato al Papa e la pista bulgara"

Per Martella, come spiega in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera "esiste un'assoluta interdipendenza tra l'attentato del maggio 1981 a Giovanni Paolo II e il rapimento delle due ragazze. Ssono accaduti tra il maggio il giugno 1983, nel momento in cui come giudice istruttore cercavo di portare alla condanna non solo di Alì Agca, il turco dei Lupi Grigi, ma anche i sui complici bulgari. C'era il terrore nei bulgari e nei sovietici che il "generale Antonov" potesse essere condannato e che Bulgaria e Urss fossero formalmente incolpate dell'attentato al Papa, creando una crisi internazionale".

"Mirella ed Emanuela arma di ricatto per liberare Alì Agca"

In questo quadro complesso il ruolo di Emanuela e Mirella, continua Martella era di "arma di ricatto per far liberare Agca. Il Papa nel Natale '83 disse infatti agli Orlandi che si trattava di un intrigo internazionale". Rispetto alla fine che abbiano fatto le due ragazze il magistrato non nutre speranze: "Mi spiace molto dirlo, ma Orlandi e Gregori sono state uccise, non è mai stata prodotta una prova certa che siano rimaste in vita. Per l'operazione Orlandi poteva essere scelta un’altra ragazza, infatti fu seguita anche Raffaella Gugel, figlia di Angelo, assistente personale di tre Papi".

"Non escludo il coinvolgimento della banda della Magliana"

Per il magistrato "il Papa era centrale nella Guerra Fredda. Wojtyla fu determinante nell’abbattimento dell’Urss e del Muro di Berlino e nella scomparsa della Stasi". In merito ad un coinvolgimento della Banda Magliana spiega: "Non possiamo escludere queste ipotesi, ma va accertato che elementi della malavita abbiano collaborato con la Stasi durante l’arresto di Antonov e nella gestione ricattatoria del rapimento delle ragazze".

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