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Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Emanuela Orlandi, il generale che indagò: “Per me un rapimento a scopo sessuale”

Mauro Obinu, ex generale dei carabinieri, è stato ascoltato in audizione dalla Commissione bicamerale di inchiesta sulle scomparse di Mirella Gregori e di Emanuela Orlandi presieduta dal senatore Andrea De Priamo. “Mi ero fatto terra-terra l’idea che la ragazzina fosse stata presa, con l’inganno magari, per motivi sessuali”.
A cura di Enrico Tata
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Mauro Obinu è un generale dei carabinieri che ha partecipato alle indagini su Emanuela Orlandi. All'epoca dei fatti era capitano del reparto operativo dei militari di Roma e aveva "competenza per i sequestri di persona e i grandi reati contro il patrimonio come le estorsioni". Oggi è stato ascoltato in audizione dalla Commissione bicamerale di inchiesta sulle scomparse di Mirella Gregori e di Emanuela Orlandi presieduta dal senatore Andrea De Priamo.

L'idea del generale Obinu: "Emanuela Orlandi, rapimento a scopo sessuale"

Prima delle telefonate dell'Amerikano, del fronte Phoenix, del Turkesh, l'idea di Obinu sul destino di Emanuela Orlandi era legata alla pista del rapimento per scopo sessuale: "Prima di tutta questa roba, io mi ero fatto terra-terra l'idea che la ragazzina fosse stata presa, con l'inganno magari, per motivi sessuali. Questa era la mia convinzione, basata anche sull'esperienza di qualche mio vecchio collaboratore dell'epoca, marescialli che avevano vissuto la grande criminalità romana degli anni '70, '80, erano le considerazioni che in ufficio si facevano ma senza trascurare nessuna pista".

Poi c'è stato l'avvento di quelli che l'ex carabiniere chiama ‘disturbatori': "Hanno creato una cappa informativa che non poteva e doveva essere trascurata, tant'è che vi erano della affascinanti piste da perseguire. Ecco allora che io stesso mi sono calmierato e mi sono detto, allora è possibile che si tratti di un intrigo internazionale, attesa anche la cittadinanza vaticana di Emanuela, il fatto dell'attentato al Papa del 1981, cioè si era in un contesto in cui ci poteva stare questo sequestro a fini non personali".

Ma adesso, dopo tanti anni, il generale Obinu è tornato alla sua intuizione originaria: "Sono tornato alla mia sensazione primigenia, cioè una cosa bruttissima di natura sessuale ma sono mie valutazioni".

Emanuela Orlandi, battuta anche la pista turca

Nell'ambito delle indagini, che Obinu definisce "un grande insuccesso investigativo", è stata battuta anche una pista turca, che risale al 1983/1984, cioè subito dopo la scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. "Ricordo con minor nebbia in testa alcune situazioni che mi videro come operatore sul campo, ci fu una pista che arrivò sul tavolo degli inquirenti che voleva Emanuela Orlandi e/o Mirella Gregori sequestrate e ancora vive in Turchia, non ricordo quale fu la fonte, se una fonte qualificata, cioè il Sisde, o qualche altra fonte, e ricordo che di intesa col magistrato dell'epoca facemmo una missione operativa a Istanbul, il maggiore Ragusa, il mio comandante diretto ed io".

Nelle indagini, ha aggiunto Obinu, "venimmo supportati dal console italiano sul posto e in contatto con la polizia turca facemmo degli accertamenti circa la presenza in un suk nell'isola di Buyukada, sulla costa sud occidentale per individuare la persona che sarebbe stata eventualmente responsabile. Stemmo lì due giorni e andò a vuoto, la polizia turca fece opportunamente una perquisizione in un negozio di tappeti, venne sentito il gestore dalla polizia turca, e al termine della missione seguì una mia nota all'autorità giudiziaria che concludeva la vicenda". 

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