Emanuela Orlandi, il fratello Pietro torna a parlare dell’audio shock che accusa Giovanni Paolo II
Tra gli argomenti toccati nel lunghissimo incontro, durato oltre otto ore, tra il promotore di giustizia vaticano, Alessandro Diddi, e Pietro Orlandi, fratello di Emanuela Orlandi, c'è anche il nastro di un'intervista shock realizzata dal giornalista Alessandro Ambrosini e resa pubblica dal quotidiano Il Riformista.
Nel corso di un'intervista, un uomo vicino a Renatino De Pedis, boss della Banda della Magliana, fa precisi riferimenti a papa Giovanni Paolo II in relazione alla scomparsa di Emanuela Orlandi:
"Wojtyla pure insieme se le portava a letto, se le portava, non so dove se le portava, all’interno del Vaticano. Quando è diventata una cosa che ormai era diventata una schifezza, il segretario di Stato ha deciso di intervenire. Ma non dicendo a Wojtyla ora le tolgo da mezzo. Si è rivolto a chi? Lui essendo esperto del carcere perché faceva il cappellano al riformatorio, si è rivolto ai cappellani del carcere. Uno era calabrese, un altro un furbacchione. Un certo Luigi, un certo padre Pietro: non hanno fatto altro che chiamare De Pedis e gli hanno detto sta succedendo questo, ci puoi dare una mano? Punto. Il resto so tutte caz*ate".
Ospite a Di Martedì, il programma di Giovanni Floris su La7, Pietro Orlandi ha affermato di avere parlato dell'audio con il promotore di giustizia Diddi durante il lungo colloquio: "Sono rimasti un po' così, perché l'audio senza beep è molto più pesante, ci sono riferimenti molto precisi sul Papa, di come lo chiamavano all'interno del Vaticano, di come era conosciuto all'interno del Vaticano. Ho detto che questa persona o il Vaticano o la procura di Roma lo deve ascoltare, perché questa persona fa delle accuse molto gravi su una persona e bisogna capire se ha delle prove, chi gliel'ha detto".
"‘Lei che prove ha?', mi hanno chiesto. Io non ho prove, ma sento quest'audio e sento nell'ambiente vaticano, dove le persone restano molto meno sconvolte quando faccio accenno a questa situazione rispetto a politici e giornalisti. Mi dicono che il Papa ogni tanto usciva di sera e andava in giro con due suoi amici polacchi, qualcuno mi dice non andava certo a benedire delle case. Non ho mai detto Papa Giovanni Paolo II era un pedofilo, ma ho detto che è giusto indagare a 360 gradi. Io penso che nel 2023 non possono esserci persone intoccabili", ha dichiarato ancora Orlandi.