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Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Emanuela Orlandi e la storia della pista di Londra: la rivelazione a Verissimo, cosa c’è di nuovo

La lettera che ha riacceso i riflettori sulla cosiddetta pista di Londra, in relazione al caso della scomparsa di Emanuela Orlandi. Ma cosa c’è di vero nelle nuove rivelazioni a ‘Verissimo’?
A cura di Enrico Tata
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Una lettera, la cui esistenza è stata rivelata da Pietro Orlandi nel corso del programma di Canale 5 ‘Verissimo', ha nuovamente acceso i riflettori sulla pista di Londra: Emanuela Orlandi, scomparsa 40 anni fa e mai ritrovata, potrebbe aver trascorso diversi anni in Inghilterra. Non solo: nella missiva si dice che la ragazza era incinta.

La nuova lettera che riapre la pista di Londra

Pietro Orlandi ha detto di essere stato contattato da una persona che sosteneva di essere convinto che Emanuela Orlandi fosse stata portata a Londra. E, sempre a suo dire, sarebbe stata la pedofilia il motivo della scomparsa della ragazza nel 1983. Questo informatore anonimo ha fatto recapitare una lettera al fratello di Emanuela. La firma è quella del cardinale Ugo Poletti e il destinatario è l'ex segretario di Stato inglese, Frank Cooper.

"Emanuela era a Londra, in un appartamentino gestito dagli Scalabriniani, Era incinta, ed era stata fatta ricoverare per interrompere la gravidanza. O almeno, è quello che mi farebbe capire questa persona", ha detto Pietro a Verissimo. Nella lettera si legge: "Sarebbe di vitale importanza che la signorina Orlandi rimanesse viva e in salute", dal momento che "è stata protagonista di vicende di primaria importanza nel panorama diplomatico internazionale".

La lettera precedente: Emanuela ospitata in un ostello a Londra

Ma chi è il misterioso informatore? Pietro Orlandi parla di lui come di un ex membro dei Nar, Nuclei Armati Rivoluzionari. È ‘Antonio il postino', come lo chiama il giornalista Alessandro Ambrosini nella sua inchiesta The Blackmail. Tra i documenti che questo personaggio ha inviato a Pietro Orlandi c'è una presunta lettera inviata dall'Arcivescovo di Canterbury al cardinale Ugo Poletti.

Quasi sicuramente è falsa, ma il contenuto è molto interessante:

Cara Eminenza,
sapendo che sarà per qualche giorno qui a Londra, mi sento in dovere di invitarla a farmi visita nei prossimi giorni per discutere personalmente la situazione di Emanuela Orlandi di cui sono a conoscenza. Dopo anni di corrispondenza, penso sia giusto discutere di una situazione di tale importanza personalmente. Mi faccia sapere se può servirle un traduttore personale o se nel caso la porterà con lei.
Attendo la sua risposta nei prossimi giorni.

Questa lettera è stata inviata a Clapham Road 170, Londra. E cosa c'è a questo indirizzo? Un ostello femminile cattolico dei padri missionari Scalabrinian.

Caso Orlandi, da dove nasce la pista di Londra

Clapham Road la stessa via che viene menzionata (il nome in realtà viene scritto male) nei famosi "cinque fogli" dell'inchiesta realizzata nel 2017 dal giornalista Emiliano Fittipaldi. Il documento proviene dal Vaticano ed è una lettera datata marzo del 1998, inviata dal cardinale Lorenzo Antonetti, allora capo dell'Apsa (l'Amministrazione del patrimonio della Sede apostolica), ai monsignori Giovanni Battista Re e Jean-Louis Tauran. Il titolo della missiva è: "Resoconto sommario delle spese sostenute dallo stato città del vaticano per le attività relative alla cittadina Emanuela Orlandi (Roma 14 gennaio 1968)". 

In quella lettera si fa riferimento al trasferimento in Inghilterra di Emanuela Orlandi in un ostello femminile e vengono riportate spese per vitto e alloggio, spostamenti, spese mediche per la permanenza a Clapham Road. C'è anche una voce inquietante: "Disbrigo delle pratiche finali". Il Vaticano definì "falsa e ridicola" il documento reso noto da Fittipaldi. Ma quei fogli, assicura il giornalista, provengono dal Vaticano: nel caso siano falsi, perché qualcuno avrebbe perso tempo a realizzare una lettera simile? L'ennesimo depistaggio sul caso Orlandi?

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