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Emanuela Orlandi e il mistero del fascicolo vuoto: la Commissione indaga sulla scomparsa

Il presidente De Priamo ha informato che, come stabilito dall’ufficio di presidenza della commissione bicamerale di inchiesta, sarà presentata una richiesta ufficiale all’archivio in merito ai documenti scomparsi che facevano parte di un fascicolo sul caso di Emanuela Orlandi.
A cura di Enrico Tata
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La Commissione parlamentare di inchiesta sta indagando sul mistero del fascicolo su Emanuela Orlandi trovato vuoto all'Archivio Centrale dello Stato. Il presidente De Priamo ha informato che, come stabilito dall'ufficio di presidenza della commissione, sarà presentata una richiesta ufficiale all'archivio in merito a questi documenti scomparsi. Se confermato quanto già emerso nel primo sopralluogo, la commissione si muoverà con il ministero dell'Interno per chiedere notizie in merito ai contenuti mancanti.

De Priamo ha confermato all'agenzia Ansa che la Commissione è determinata a "indagare sul fascicolo rinvenuto all'Archivio centrale dello Stato e quando avremo il riversamento dei documenti ci attiveremo formalmente per chiedere al ministero dell'Interno come mai ci sono solo i titoli e non il contenuto. In ogni caso, chiederemo comunque il contenuto degli stessi".

Cosa contiene il fascicolo su Emanuela Orlandi trovato vuoto

Il misterioso fascicolo su Emanuela Orlandi è stato scoperto da uno dei consulenti della Commissione, il giornalista Gian Paolo Pelizzaro, mentre era impegnato in ricerche di altro tipo all'Archivio di Stato. L'incartamento presenta un titolo e un indice, ma non contiene alcun documento o allegato. Si tratta in tutto di quattro fogli: il frontespizio con l'intestazione e tre fogli che sembrano essere una fotocopia di un faldone di tre volumi, con il titolo di ciascun volume.

Questo il titolo del fascicolo:

Ministero dell'Interno – Direzione centrale della pubblica sicurezza – U.C.I.G.O.S. – Scomparsa Emanuela Orlandi

I titoli dei tre capitoli fanno riferimento a un generico ‘ritagli stampa', ad Alì Agca, al ‘fronte Turkesh' e a ‘Phoenix'.

Perché c'è un fascicolo su Orlandi all'Archivio Centrale

Ma come mai quel fascicolo si trova all'Archivio Centrale? Stando a quanto si apprende, è stato riversato nel 2017, come conseguenza della direttiva Renzi del 2014 "per il versamento di documentazione degli Organismi di informazione per la sicurezza della Repubblica al fine di consentire la ricostruzione storica di alcuni dei gravissimi fatti che hanno segnato la storia italiana".

In altre parole, ha spiegato Simona Greco, responsabile delle Raccolte speciali dell'Archivio, "con la direttiva Renzi c'è stata una interpretazione restrittiva da parte di alcuni enti che hanno riversato solo i titoli, mentre più correttamente le agenzie di sicurezza hanno dato una interpretazione estensiva della Direttiva, cioè hanno riversato l'intera serie archivistica che conteneva quella documentazione restituendo così l'intero contesto di quel fascicolo".

Il dossier sul caso Orlandi , secondo Greco, faceva parte di una più ampia documentazione "oggetto nel '96 di una perizia di uno dei primi consulenti che si occupò della strage di Piazza della Loggia".

L'avvocata che segue la figlia Orlandi, Laura Sgrò, ha ricordato di aver "rappresentato io stessa in Commissione l'esistenza di un fascicolo vuoto presso l'Archivio dello Stato, se si tratti dello stesso o di un secondo fascicolo non lo so. Se è lo stesso ne avevo già chiesto conto, se è un altro il mistero si infittisce".

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