Emanuela Orlandi, da una perizia fonica la voce di Accetti è quella dell'”Americano” che chiamò dopo la scomparsa
Una perizia fonica mostra come la voce registrata nella telefonata del 5 luglio 1983 e quella di Marco Accetti coincidano. A distanza di quarant'anni pare essere arrivati ad una conclusione, dopo anni di ricerche e comparazioni sulla registrazione nella quale una voce maschile, di un certo "Americano" parla di Emanuela. La quindicenne cittadina vaticana è scomparsa il 22 giugno del 1983 e non è stata ancora ritrovata.
Parliamo della registrazione della telefonata che è arrivata alla famiglia Orlandi a due settimane di distanza dalla sparizione della giovane. "Ascolti bene, abbiamo pochi momenti… Questa è la sua figliola…" dice una voce maschile dall'inflessione anglosassone. A chiamare a casa Orlandi, come ricostruito finora nel corso dei trascorsi decenni, sono state due voci: quella del cosiddetto "Americano" e di un certo "Mario", che ha telefonato il 27 giugno del 1983.
Voce di Accetti e registrazioni combaciano all'86%
Dalla perizia fonica che a breve sarà depositata emergerebbe un grado di compatibilità pari all'86 per cento, apparterrebbero dunque quasi con certezza alla stessa persona. A riportare la notizia è il Corriere della Sera in un articolo del giornalista Fabrizio Peronaci. A richiedere la perizia fonica è stato l'avvocato di Accetti, Giancarlo Germani. Ad eseguirla il consulente tecnico Marco Arcuri, esperto di informatica e di Intelligenza Artificiale. Accetti nel corso della perizia avrebbe dovuto pronunciare le stesse frasi dette da coloro che rivendicarono il rapimento di Emanuela e Mirella, per poi confrontarle. Mirella Gregori è infatti l'altra giovane, scomparsa il 7 maggio del 1983, quranta giorni prima di Emenuela Orlandi.
Chi è Marco Accetti, confessò il sequestro di Emanuela Orlandi
Marco Fassoni Accetti è uno dei "personaggi" che ruotano intorno alla vicenda della sparizione di Emanuela Orlandi, scomparsa in circostanze misteriose e ad oggi uno dei più noti ‘cold case' italiani. Nel 2013 ha confessato di essere il responsabile della sparizione di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori, è stato arrestato nel suo locale in zona Nomentana a Roma, per la violazione degli arresti domiciliari alla quale era sottoposto, con una pena residua da scontare.
Era stato infatti condannato a un anno di carcere per l’omicidio del piccolo Josè Garramon, figlio di un diplomatico uruguaiano a Roma. Josè fu investito dall’auto di Accetti, a Castelporziano, sei mesi dopo la sparizione di Emanuela.
Per Accetti i sequestri di entrambe le ragazze sarebbero avvenuti nell'ambito di una lotta tra gruppi appartenenti al Vaticano. La Procura Romana, ha archiviato il fascicolo su Accetti, concludendo le indagini con l'accusa di calunnia e autocalunnia.