video suggerito
video suggerito
Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Emanuela Orlandi, arriva una lettera per Pietro: “Su Wojtyla solo vergognose allusioni, bugiardo”

“Sei un bugiardo – si legge nella missiva – Il Vaticano è stato anche troppo paziente”: la lettera, arrivata con una firma fittizia e senza timbro postale, è stata pubblicata sui social dal fratello di Emanuela Orlandi.
A cura di Beatrice Tominic
265 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

È stata scritta a mano, penna nera su un foglio bianco, la lettera ritrovata all'interno della cassetta delle lettere della casa, in Vaticano, dove vive ancora oggi la mamma di Emanuela Orlandi e indirizzata a suo fratello Pietro. Non appena ritrovata la missiva, una volta letta, è stato proprio Pietro a postarne delle immagini sui social. Nelle righe del messaggio si leggono esplicitamente parole di disapprovazione per quanto riportato da Pietro Orlandi su Papa Wojtyla.

A firmare la lettera un certo Luciano Dei, ma non si esclude, però, che possa trattarsi di un nome inventato, scelto da qualche uomo di chiesa per il suo significato: "nato nella luce di Dio". Come, inoltre, ha fatto notare Orlandi, sebbene sia presente un francobollo, non c'è alcun timbro postale: possibile l'abbia scritta un religioso?

La lettera inviata a Pietro Orlandi

La lettera si presenta scritta in un unico foglio di carta, senza righe né quadretti, con le righe sempre più fitte verso la parte conclusiva.

"Caro Pietro, sei un bugiardo e lo sai! – esordisce il mittente – Quelle vergognose allusioni nei riferimenti di Papa Wojtyla non te le ha riferite nessuno, te le sei inventate te… Ma ti sei screditato da solo!", scrive a difesa di Giovanni Paolo II.

Poi, invece, si concentra sulle indagini: "Ho sempre supportato la tua famiglia, ma seguire piste suggerite da mitomani e persone notoriamente inaffidabili ha complicato le cose. Il Vaticano è stato anche troppo paziente. Adesso ti ha concesso la nuova inchiesta, ma su quali basi si svolgerà? Con i soliti documenti falsi sulla lista dei cardinali pedofili che di notte vanno a cercare le ragazzine assieme al Papa? Ti dovresti solo vergognare. Dovrai rispondere a Dio delle tue cattiverie. Saluti".

Immagine

La reazione di Pietro Orlandi

Non appena rinvenuta la lettera, come anticipato, Pietro Orlandi l'ha condivisa sui social, raccontando del suo ritrovamento: "Oggi nella cassetta della posta di mia madre in Vaticano è stata lasciata a mano questa lettera in una busta. La stupidità di chi l’ha lasciata e presumo scritta è che voleva far credere che fosse stata spedita da altra città, quindi fuori dal Vaticano, perché si è anche preoccupato di mettere un francobollo ma non c’è nessun timbro", ha scritto prima di allegare anche la foto della busta dove, oltre a per Pietro Orlandi, si legge anche l'indirizzo Città del Vaticano.

Anche lui, leggendo la firma, ha avuto i suoi dubbi riguardo all'esistenza del mittente: "Peccato lasci solo il nome Luciano Dei  (sembra, ma probabilmente è falso) e nessun contatto – ha spiegato nello stesso post – Questa è la conseguenza di chi ha voluto giocare a fare il giornalista".

Infine risponde alle accuse: "Mi si può offendere come vogliono , non mi interessa, ma leggere il Vaticano è stato anche troppo paziente oppure dovrai rispondere a Dio delle tue cattiverie ...beh".

Le reazioni dei fedeli

Sotto alla foto della lettera pubblicata sui social, sono moltissime le reazioni degli utenti, molti dei quali anche credenti. Se la maggior parte si trova a prendere le difese di Pietro, non mancano neppure le voci fuori dal coro.

"Scrivere una lettera del genere è un gesto ignobile, ma Le dico che per un Cattolico è difficile da digerire un sospetto su Papa Wojtyla – scrive un'utente – Ha solo riportato una frase, ma sa benissimo il peso delle parole. Dicendo "non andava certo a benedire le case" si mette un dubbio che può alludere a tante cose brutte. Lei ha avuto in tutti questi anni forza, pazienza, Croce immensa, ma forse non era il momento di riportare quella frase".

Non ha tardato ad arrivare la risposta di Pietro Orlandi: "Sono certo che non andava a benedire le case, perché anche se di nascosto se ne andava a fare una sciata, non andava a benedire le case. Ora prendere questa cosa a pretesto è ridicolo. Dziwisz l’ha scritto nel suo libro che uscivano di nascosto, quindi se vogliono i nomi di chi ha detto questo, bene, uno è Dziwisz".

Proprio il cardinale Stanislao Dziwisz, ex segretario di Giovanni Paolo II, aveva risposto a Pietro Orlandi definendo le sue parole farneticazioni incontrollabili e criminali. "Quello che è accaduto a Emanuela e alla sua famiglia è un crimine gigantesco, ma criminale è lucrare su di esso con farneticazioni incontrollabili, volte a screditare preventivamente persone e ambienti fino a prova contraria degni della stima universale", aveva dichiarato. Oltre a lui, a difesa di Giovanni Paolo II si è schierato anche Papa Francesco che ha parlato di illazioni offensive e infondate.

Più volte, infatti, Pietro Orlandi ha ammesso di non aver accusato nessuno, come scritto anche in un comunicato ufficiale.

"Ho parlato di questo argomento in maniera tranquilla con il promotore di giustizia – ha spiegato Non ho mai accusato direttamente Giovanni Paolo II di pedofilia".

Le dichiarazioni su Papa Wojtyla

Il polverone su Giovanni Paolo II si è alzato quando è arrivato il commento all'audio inedito, reso noto soltanto alla fine del 2022 dal blog Notte Criminale di Alessandro Ambrosini, in cui si sente parlare uno dei membri della banda della Magliana del caso Orlandi. Nel nastro, dove si fa esplicitamente riferimento ad "alcune ragazze" in Vaticano, viene citato il cardinale Casaroli, che sarebbe stato il collegamento fra il Vaticano e De Pedis: è proprio lui che, coinvolgendo la banda della Magliana, avrebbe risolto la situazione.

"Wojtyla… – si sente nella registrazione prima di una parte di audio censurato di cui non conosciamo il contenuto – …pure insieme se le portava a letto, se le portava, non so dove se le portava, all’interno del Vaticano. Quando è diventata una cosa che ormai era diventata una schifezza, il segretario di Stato ha deciso di intervenire. Ma non dicendo a Wojtyla ora le tolgo da mezzo".

265 CONDIVISIONI
282 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views