Elisa Greco e la sua Storia a Processo! a teatro: “Sul banco degli imputati vorrei vedere Trump e l’AI”

Torna l'appuntamento a teatro con "La Storia a Processo!", il format che si occupa di giudicare personaggi storici realmente esistiti. Con l'appuntamento di martedì 18 marzo al teatro Parioli Costanzo si chiude la stagione: stavolta a finire sul banco degli imputati è Edda Ciano. Oltre a quest'ultima, che rappresenta il personaggio storico alla sbarra, sul palco compaiono avvocati, testimoni, pubblico ministero e presidente della corte. Nel ruolo di giudice, invece, platea e galleria, dove spettatori e spettatrici potranno dire la loro, non senza far scattare la riflessione.
"È una soddisfazione enorme vedere che escono dallo spettacolo e che poi continuano a discutere o ad interrogarsi su quanto hanno visto – spiega a Fanpage.it Elisa Greco, curatrice e creatrice della rassegna "La Storia a Processo!" – Una volta sono salita sul tram con uno di loro. Ha chiamato la madre per continuare a commentare lo spettacolo anche con lei. Alcuni casi sono stati davvero quasi divisivi, come Oppenheimer".
Come nasce il format de "La Storia a Processo!"
Un format nato oltre dieci anni fa da un insieme di suggestioni: "Da un lato la mia formazione culturale, fra studi di filosofia e la mia professione di comunicatrice, dall'altra la suggestione familiare: essendo figlia di magistrato ho sempre respirato fin da piccola aria di diritto e giurisprudenza. A tutto ciò si aggiunge forse la voglia di lanciare delle provocazioni, di rivedere la storia, ma non a livello accademico. E io spero sempre che chi esce dal teatro poi si trovi ad approfondire la figura che ha visto a processo".
Un processo che vede molti uomini sul banco degli imputati, ma anche molte donne. "Domani Edda Ciano, a Milano abbiamo portato Anna Kuliscioff. Prima di loro Marie Curie, Jacqueline Kennedy, Lady DIana, Elisabetta I, Caterina de' Medici, ma anche Lucrezia Borgia – cita Greco – Ce ne sono altre su cui sto lavorando, ad esempio Frida Kahlo, ma prima devo trovare delle ombre. Per farle finire a processo".
Fra i requisiti fondamentali per finire a processo, infatti, occorre avere una parte controversa e essere entrati nella storia. "Difficile che si tratti di personaggi viventi o di storia recente, ma a volte può capitare – precisa – È il caso, ad esempio, di Margaret Thatcher e Angela Markel, finite a processo dopo aver abbandonato il loro ruolo in politica. Stessa cosa per Tony Blair. Il distacco storico è necessario per una serenità di giudizio".
Chi finisce a processo adesso: "Potremmo finirci tutti"
Sono passati più di dieci anni dai primi spettacoli. Eppure non si esauriscono gli spunti per nuovi processi. "Mi piacerebbe assistere ad un giudizio su Donald Trump, ad esempio – ipotizza Greco – Sono moltissime le persone che possono finire nei nostri processi da qua a 100 anni. Ed è questo il bello: se il loro nome avrà ancora un significato, vorrà dire che sono entrati nella storia, che sono stati centrali per l'umanità".
Poi azzarda: "Vorrei tanto concentrarmi, anche se è ancora troppo presto, sull'intelligenza artificiale. Potrebbe essere che, fra non più di 50 anni, non ci siano soltanto imputati umani, ma anche non umani, ad esempio. Ci sono troppi cambiamenti nella società, per stare dietro a tutti. E chi può dirlo. Prima o poi al banco degli imputati potremmo finire anche noi stessi".