Elezioni Roma, la lista di Demos in sostegno a Roberto Gualtieri: candidati da 18 paesi e 4 continenti
Oggi Demos – Democrazia Solidale ha presentato la sua lista per le prossime elezioni comunali a Roma in sostegno della candidatura a sindaco di Roberto Gualtieri. A guidare la spedizione verso il Campidoglio il consigliere regionale e presidente del movimento Paolo Ciani, già candidato alle primarie del centrosinistra. Espressione del cristianesimo sociale, dei valori di incontro, tolleranza e solidarietà, Demos candida nelle sue liste cittadini provenienti da 18 paesi diversi e 4 continenti, rappresentanti dell'associazionismo cattolico e laico, medici e infermieri, lavoratori del sociale. Al centro del programma l'attenzione alle disuguaglianze sociali, agli emarginati, ai più anziani e ai diversamente abili.
"La nostra lista – ha dichiarato Paolo Ciani- è piena medici e infermieri. Sì, si occuperà anche di salute. Ma è piena anche di ‘nuovi cittadini'. Nella varie liste per il Comune e i Municipi abbiamo candidati con origini in 18 Paesi e 4 continenti diversi. Questo perché ci piace rappresentare la realtà della società per quello che è realmente. Ci sono poi rappresentanti del mondo dell'associazionismo cattolico e non, con candidati che hanno lavorato a Sant'Egidio, tra gli scout, nelle Acli o nella Cisl".
Oltre a Ciani in lista ci sarà la coordinatrice romana del partito Barbara Funari, l'infettivologo ed ex direttore dell'agenzia italiana del Farmaco Stefano Vella e il primario del San Camillo Sandro Petrolati. La mediatrice culturale Analiza Bueno Cepillo e la storica dell'arte Giuseppina Di Monte, l'assistente sociale Stefania Scardala e l'ingegnere ambientale Andrea Masullo. Questi alcuni dei nomi e dei profili presentati oggi insieme a tutti i candidati e le candidate.
Presente anche Roberto Gualtieri. "Quelle di Demos – ha dichiarato il candidato del centrosinistra – sono liste bellissime che rappresentano la capacità di Demos di essere qualcosa di più di un soggetto che rappresenta la realtà. Noi abbiamo scelto il metodo del ‘noi', il metodo dell'inclusione, perché ci sono tanti pezzi della nostra città che sono esclusi dalla politica. Bisogna dare piena cittadinanza ai più fragili perché altrimenti la città funziona male per tutti. Vogliamo un'alleanza politica, sociale e territoriale per il riscatto di Roma".