Elezioni Roma, Gualtieri contro Raggi: “Non ha fermato il declino della città”

Roberto Gualtieri nel pomeriggio di ieri ha certificato il fallimento delle trattative tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico per creare le condizioni per una candidatura a sindaco di Roma di Nicola Zingaretti, dopo che poco prima Giuseppe Conte aveva dichiarato il pieno appoggio a Virginia Raggi. "Mi metto a disposizione di Roma, con umiltà e orgoglio. Partecipo alle primarie del 20 giugno. Costruiamo insieme il futuro della nostra città: io ci sono!", ha twittato Gualtieri alle 17.38, pochi minuti e arriva la benedizione del segretario del PD Enrico Letta che rilancia l'annuncio "Forza Roberto".

Le elezioni comunali di Roma entrano così nel vivo e oggi, in un'intervista al quotidiano la Repubblica, l'ex ministro dell'Economia rilancia le ragioni della sua discesa in campo:

Non è stata una decisione facile da prendere perché far bene il sindaco di Roma è un'impresa da far tremare le vene ai polsi, un'enorme responsabilità, e presuppone un impegno continuo, senza sosta. Ma dopo una lunga riflessione ho deciso di accettare perché penso di poter aiutare la mia città a vincere la sfida del rilancio, della buona amministrazione e dello sviluppo equo e sostenibile: una sfida che non riguarda solo i cittadini romani ma tutto il Paese. Perché se non riparte Roma non riparte l'Italia.

E con Zingaretti? Tutto apposto rassicura Gualtieri: "Con Nicola ci siamo sentiti e coordinati costantemente: siamo e saremo una squadra. La sua sarebbe stata una candidatura forte, di peso, ma ha alla fine ha prevalso il grande rispetto delle istituzioni che lo ha sempre contraddistinto. Io affronto questo impegno con umiltà, ma anche con la convinzione di poter dare molto a Roma".  Con umiltà sì, ma anche con l'esperienza del ministro dell'Economia che ha dovuto "affrontare la più grave crisi dal dopoguerra, come sottolinea lui stesso: "Metterò esperienza e passione al servizio della mia città".

L'appuntamento è ai gazebo il 20 giugno, poi nelle urne a ottobre dove già lo aspettando Carlo Calenda, che non ha nessuna intenzione di farsi da parte come ormai chiaro da mesi, e la sindaca uscente Virginia Raggi su cui Gualtieri dà un giudizio severo: "Non è stata all'altezza e non ha saputo interrompere il declino della città. Credo sia evidente a tutti che Roma merita di più e deve voltare pagina".

Ieri alla Stampa l'ex premier Giuseppe Conte aveva ribadito come il Movimento 5 Stelle appoggia Virginia Raggi "in maniera compatta e convinta, a tutti i livelli", esprimendo poi il rammarico di un mancato accordo con il PD: "Dispiace che a Roma non si siano realizzate le condizioni per pianificare con il Pd una campagna elettorale in stretta sinergia. Non so chi verrà indicato dal Pd come candidato ufficiale e rispetteremo le loro scelte. Ci auguriamo però che la loro decisione non metta in discussione il lavoro comune che da qualche mese è stato proficuamente avviato a livello di governo regionale, che merita di essere portato a termine fino alla fine della legislatura nell’interesse di tutti i cittadini della Regione".

Sulle elezioni nella capitale il segretario del PD Enrico Letta, ospite ai microfoni di "Forrest" su Radio1 Rai, ha dichiarato: "Zingaretti sarebbe stato un ottimo candidato per Roma, ma l'ipotesi della sua candidatura doveva essere gestita e verificata con gli impegni nella Regione Lazio e con la campagna vaccinale. Quelle condizioni non si sono verificate. Gualtieri aveva fatto sapere da settimane che era disponibile per quella candidatura e la sua è un'ottima ipotesi".