Elezioni Roma, Enrico Michetti a Fanpage: “Sicurezza? Una priorità ma non un’emergenza”
È Enrico Michetti la vera sorpresa di questa campagna elettorale romana che si appresta ad entrare nel vivo. Analisti, osservatori, politici, avversari e alleati non sanno benecosa aspettarsi dal professore di diritto pubblico e Cavaliere dal lavoro. Il candidato civico, che è dato come vincente al primo turno alla testa della coalizione di centrodestra, è l'oggetto della curiosità di molti che vogliono scoprire il suo progetto per la città. Lo abbiamo incontrato negli studi di Fanpage.it e, se il programma ancora non c'è, ha iniziato a delineare con maggiore chiarezza alcune delle proposte per il futuro di Roma e lo spirito della sua candidatura. La priorità? "Riprendere la programmazione urbanistica”, perché è la “qualità urbanistica e la qualità architettonica", assieme allo sviluppo della "mobilità" , e come sono concepiti "i luoghi di svago" che cambia la qualità della vita dei cittadini. Rimettere mano alla programmazione dello sviluppo della città, con l'obiettivo di risolvere le storture createsi negli scorsi decenni risolvendo finalmente "i problemi derivanti dall’abusivismo edilizio "e "da una pianificazione urbanistica troppo spesso fortemente ideologizzata e lontana da uno sviluppo armonico”.
Prima di tutto: Michetti si considera un candidato civico si, ma non ha nessuna intenzione di essere un tecnico, anche se rivendica le competenze che provengono dal suo lavoro. “È uno svantaggio nella competizione elettorale non essere un politico di professione? Questo lo dovranno decidere i cittadini. Io ho per 25 anni ho affiancato i comuni e i sindaci nello svolgimento di procedure complesse. Prima risolvevo criticità, ora è chiaro che l’impostazione politica è importante, perché la visione ha bisogno della politica. Io sono un candidato civico ma sono sostenuto da una coalizione di forze politiche". Ma qual'è il compito della politica allora per Michetti? "La politica deve creare quell’osmosi tra il tessuto cittadino e il provvedimento amministrativo che dovrebbe rispecchiare le esigenze dei cittadini. La politica serve a leggere i bisogni e la realtà, il tecnico poi deve raggiungere il risultato individuato”.
In molti si chiedono l'identità politica di Michetti, quanto sia di destra (Giorgia Meloni è stata il suo principale sponsor al tavolo del centrodestra), quanto di centro. Un buon metro per valutarlo è una delle questioni più care alla destra, ovvero la sicurezza. Un tema rispetto al quale l'avvocato prestato alla politica non ha problemi a chiarire che la priorità sono le questioni sociali e che a Roma non esiste un'emergenza sicurezza, pur rappresentando questa una priorità. "Non bisogna mai abbassare il livello di guardia e noi dobbiamo dare l’idea di una città pulita, sicura ed efficiente, per cui senz’altro la sicurezza è un tema e va affrontato, ma Roma non ha le criticità che hanno altre capitali europee ad esempio nelle periferie. – spiega – Il problema che abbiamo a valle però va risolto a monte. E a monte c’è la formazione e la piena realizzazione degli individui, la possibilità che tutti abbiano un alloggio, che tutti abbiamo un lavoro, che il tasso di scolarizzazione salga e che tutti vivano in maniera consapevole. Se si riesce a lavorare su questo dato valoriale e sulle condizioni di vita, si marginalizzano anche i fenomeni di devianza”.
Il candidato del centrodestra aspira ad unire più a che a dividere, vorrebbe lasciare in eredità alla città "un clima pacificato", dove "tutte le forze politiche possano concorrere allo sviluppo della città e in cui il consiglio comunale torni a essere davvero un organo sovrano, perché la sovranità appartiene al popolo e va esercitata nell'interesse esclusivo dei cittadini, al di là delle fratture ideologiche". E se Michetti non è così il candidato identitario della destra, ma una figura che può attrarre elettori con provenienze diverse, sui dossier più caldi della città sembra avere le idee già piuttosto chiare, a iniziare dal tema più scottante del giorno: quello dei rifiuti. "Gli impianti vanno fatti, le discariche servono. scandisce – non si possono prendere in giro i cittadini. Non si può scaricare tutto il peso del trattamento dell'immondizia e di una discarica su un territorio, bisogna distribuire impianti e siti in zona non antropizzate, ma vanno fatti. Dobbiamo lavorare per un ciclo di rifiuti virtuoso, aumentare la differenziata, ma bisogna iniziare a cambiare le cose altrimenti non ci arriveremo mai".
Una cosa però la sappiamo si certo su Michetti, che ha imparato a parlare con i cittadini dai microfoni di Radio Radio, una delle emittenti più note del panorama romano segnato dalla predominanza dell'argomento calcistico e dal microfono aperto, un'esperienza che quando racconta gli fa alzare un po' la voce e aprire il sorriso: “La radio è un’esperienza straordinaria. Io sono un’opinionista che tratta da sei anni le tematiche della pubblica amministrazione. Ora faccio dieci minuti la mattina e racconto, commento, aspetti normativi, una legge o una nuova norma. Cerco di illustrarla nella maniera più semplice e asettica possibile, che può essere compreso dalla ‘signora Maria’, e questo è stato molto apprezzato. In una radio d’altronde non ti tengono se non fai audience, mi dicevano che facevo gli stessi numeri del calcio mercato, così mi hanno chiesto sempre più impegno fino a quando ho iniziato una trasmissione di un’ora il pomeriggio in cui faccio un breve preambolo e poi apriamo le linee agli ascoltatori e quella è la cosa più bella. Gli faccio comprendere come si muove lo Stato, il Comune, La Regione, qual’è la procedura… e poi quando capita che ti richiamano per dire che li hai aiutati a risolvere il problema: quando accade è la vera soddisfazione più grande”.