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Elezioni comunali Roma 2021

Elezioni Roma, emergenza rifiuti: i programmi dei candidati sindaco a confronto

Virginia Raggi rivendica di aver risanato Ama, Carlo Calenda propone soluzioni immediate con tritovagliatori mobili e molti impianti ‘green’ da realizzare per il futuro, Enrico Michetti esclude di costruire un nuovo impianto nella zona di Valle Galeria e Roberto Gualtieri è l’unico a parlare esplicitamente di una “discarica di servizio”. Ecco un confronto dei programmi dei quattro principali candidati sindaco di Roma sul tema dei rifiuti.
A cura di Enrico Tata
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Nuovi impianti, raccolta differenziata, emergenza rifiuti. Temi che saranno tutti decisivi per le scelte dei cittadini, chiamati a votare per eleggere il nuovo sindaco di Roma nelle giornate di domenica 3 e lunedì 4 ottobre. Virginia Raggi rivendica di aver risanato Ama, Carlo Calenda propone soluzioni immediate con tritovagliatori mobili e molti impianti ‘green' da realizzare per il futuro, Enrico Michetti esclude di costruire un nuovo impianto nella zona di Valle Galeria e Roberto Gualtieri è l'unico a parlare esplicitamente di una "discarica di servizio". Ecco un confronto dei programmi dei quattro principali candidati sindaco di Roma sul tema dei rifiuti.

Impianti e discarica

Raggi: per quanto riguarda gli impianti Raggi propone due impianti di compostaggio a Casal Selce e Cesano; due impianti di selezione del multimateriale (frazione secca differenziata), di cui uno a Rocca Cencia con la chiusura e riconversione del TMB esistente; una nuova fabbrica dei materiali (moderno TMB); quattro stazioni di trasferenza con tritovagliatura mobile; un impianto TMB/TBM esistente da acquisire; 17 nuovi centri di raccolta.

Gualtieri: per il candidato del centrosinistra occorre realizzare impianti, come già previsto nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti 2019-2025, per portare Roma Capitale all'autonomia impiantistica e alla chiusura del ciclo dei rifiuti al 95%. Devono essere attivati tre impianti di tritovagliatura al massimo (da attivare per il tempo necessario alla realizzazione di nuovi impianti per il riciclo, che consentiranno di ridurre i rifiuti indifferenziati). Inoltre occorre superare l'impianto Ama di Rocca Cencia "dopo avere individuato e reso operativa la soluzione definitiva impianto intermedio finalizzato al massimo recupero di materia da rifiuto urbano residuo da localizzare in un altro sito".  Dovranno essere adeguati gli impianti Ama di selezione plastica e metalli e dovranno essere realizzati ulteriori impianti di selezione e valorizzazione di materiali e ulteriori due impianti di compostaggio. Infine devono essere individuate "le discariche di servizio previste dal piano regionale di gestione dei rifiuti, per gestire gli scarti derivanti dagli impianti di trattamento, nella prospettiva di farne un uso sempre più limitato al completamento del nuovo piano di raccolta e della dotazione impiantistica".

Michetti: il candidato del centrodestra spiega che "oggi grazie a nuove tecnologie è possibile realizzare impianti a bassissimo impatto ambientale. È evidente che aumentando la differenziata necessariamente diminuiranno i rifiuti da conferire in discarica. Va esclusa da qualsiasi nuovo impianto l’area della Valle Galeria che ha già dato tanto e troppo alla causa dei rifiuti, anzi, è ora che parta la riqualificazione e la bonifica dell’intero quadrante, come promesso e mai fatto da Zingaretti".

Calenda: per risolvere la crisi della raccolta dei rifiuti sarà necessario, nell'immediato, "utilizzare l'impiantistica di prossimità disponibile". Altrimenti occorrerà attivare tritovagliatori mobili temporanei "per raggiungere maggiore capacità di pre-trattamento". Contemporaneamente devono essere gli impianti necessari per il futuro sostenibile della Capitale: tre impianti capaci di produrre biometano dal trattamento delle frazioni organiche, tre piattaforme per valorizzare plastiche e vetro, un impianto dedicato al riciclo della carta e del cartone, un’officina per il riciclo dei rifiuti ingombranti, una bioraffineria capace di produrre idrogeno e biocombustibili dai rifiuti urbani. Si tratta di un piano da 800 milioni di euro.

La raccolta differenziata

Raggi: la sindaca Raggi ricorda che il piano industriale pluriennale di Ama 2020-2024 fissa al 65% l’obiettivo di crescita della raccolta differenziata (attualmente è al 47 per cento, praticamente stabile da 5 anni). Una delibera già approvata individua inoltre i siti per la progettazione e realizzazione di 17 nuove isole ecologiche. La sindaca propone inoltre la "riorganizzazione dei modelli di raccolta (porta a porta e stradale) basato sulle caratteristiche urbanistiche, demografiche e sociali dei singoli territori e la sostituzione di tutti i cassonetti, domiciliari e stradali, con lettura RFID".

Gualtieri: l'obiettivo è arrivare al 50 per cento di raccolta differenziata dopo due anni di amministrazione e tra il 65 e il 70 per cento entro la fine della consiliatura. Propone l'immediata pubblicazione di una gara per la realizzazione di due impianti di compostaggio. Propone inoltre di estendere la raccolta dei rifiuti organici, ampliare la raccolta di carta e plastica, aumentare i centri di raccolta, rafforzare il porta a porta, riprogettare il sistema di raccolta differenziata con cassonetti intelligenti che permettano l’apertura, "solo da parte dei cittadini identificati tramite tessera. Ciò consentirà l’introduzione progressiva del sistema di tariffazione puntuale (TARIP) per incentivare la riduzione della produzione di rifiuti e potenziare l’invio a riciclo delle frazioni differenziate, secondo il principio: “paga meno chi produce meno rifiuti e fa più differenziata”".

Michetti: secondo il candidato del centrodestra "occorre da un lato tornare a investire sulla raccolta differenziata spinta, cioè sul “porta a porta”, dall’altro rimettere in ordine le filiere dei consorzi per evitare che vengano vanificati gli sforzi degli operatori ecologici e dei cittadini". L'obiettivo è anche in questo caso raggiungere il 65/70 per cento di raccolta differenziata entro il 2026. Tuttavia, "la fissazione dell’obiettivo, anche in presenza di una gestione esemplare, non risolve al 100% la criticità del circuito. Nell’attuale caotica e collassata condizione, il Campidoglio si trova più o meno al 40% di raccolta differenziata e conferisce altrove il 60% restante, con un dispendio di economia fuori misura. Fissare da qui a cinque anni l’orizzonte del 65-70% di differenziata significa trovare una soluzione per smaltire la quota residua di rifiuti progressivi; nell’immediato si potrà fare riducendo, recuperando, riusando, riciclando e poi potenziando con nuove linee gli impianti di combustione esistenti".

Calenda: l'obiettivo è arrivare al 65 per cento di raccolta differenziata e per farlo, queste sono le soluzioni: estendere il porta a porta all'80 per cento delle utenze non domestiche, aumentare le isole ecologiche, realizzare una rete di compostaggi moderni vicino a scuole, centri commerciali e caserme, promuovere la cultura del riciclo e del riuso partendo dalle scuole.

Le soluzioni per Ama

Michetti: propone di incrementare "la disponibilità quotidiana della forza lavoro" anche con nuove assunzioni e raddoppiare il numero dei centri di raccolta considerando un bacino massimo di 100mila abitanti per ogni centro. La disorganizzazione di Ama "impone una completa reingegnerizzazione del servizio e il coinvolgimento del personale operativo attraverso una guida chiara che consenta anche di alleggerirla di tutta una serie di appalti verso terzi che sono onerosi e non efficaci".

Raggi: la sindaca spiega che l'attuazione del piano industriale pluriennale di Ama prevede investimenti per 340 milioni, di cui 170 per gare già aggiudicate. "Il salvataggio dell’azienda e il piano approvato consentono di trasformare l’AMA da una società di servizi in crisi, basata essenzialmente sulla parte più onerosa del ciclo, la raccolta, a una società industrialmente competitiva".

Gualtieri: il management di Ama deve essere completamente rinnovato e va stretto un patto con il lavoratori dell'azienda per fissare obiettivi e fornire garanzie ai lavoratori. Per Gualtieri bisogna avviare una partnership con Anas per permettere ad Ama di utilizzare tutte le aree dismesse dislocate lungo il Gra. Occorre anche strutturare l'Ama di Municipio, quindici sezioni aziendali dove manager di zona gestiscono il servizio. "Ciascuno dei 15 Municipi di Roma in cui AMA eroga i servizi di igiene urbana è assimilabile per dimensione e complessità ad un Comune italiano capoluogo di provincia".

Calenda: per l'ex ministro l'Ama deve essere incorporata in Acea "per costruire una grande multi-utility". Acea è una società sempre a controllo pubblico, ma è più solida ed efficiente.

Pulizia delle strade

Michetti: per il candidato del centrodestra andrebbe rivalorizzata l'attività di spazzamento e lavaggio stradale. Questo attraverso la costituzione di una filiale di Ama dedicata proprio a questo, "al fine di evitare il fagocitamento di tale servizio da parte della raccolta scellerata attuale". Prevista anche l'installazione di cassonetti a scomparsa sperimentali, laddove sarà possibile.

Raggi: con un aggiornamento del contratto di servizio, occorre intensificare le attività di spazzamento e lavaggio e introdurre "una cabina di regia intermunicipale sul controllo del contratto". Il piano di ristrutturazione dell'azienda consentirà, spiega la sindaca, "di assumere nuovo personale e di completare gli investimenti in mezzi e cassonetti fondamentali per migliorare la qualità e l’efficienza dei servizi di raccolta e spazzamento". Occorrerà anche inserire nel contratto una frequenza minima di spazzamento per tutta la viabilità (intensificazione stagionale delle attività di lavaggio delle strade e dei cassonetti).

Gualtieri: secondo Gualtieri bisogna attivare strumenti straordinarie "per far fronte a plurime carenze decisionali ed operative che hanno reso il servizio di spazzamento, di raccolta, di trattamento e smaltimento dei rifiuti strutturalmente inadeguato e inefficiente". Nei primi diciotto mesi di amministrazione (un anno e mezzo) verrà riorganizzato l’attuale servizio di spazzamento e raccolta stradale, "con iniziativa di pulizia straordinaria di tutto il territorio per ripristinare il decoro urbano in città".

Calenda: l'ex ministro propone un piano straordinario di pulizia della città di 12 mesi e dal costo di 40 milioni di euro per spazzare le aree pubbliche, rimuovere le erbacce, raccogliere le foglie e cancellare le scritte vandaliche. Inoltre Calenda propone anche di raddoppiare il numero dei cestini presenti a Roma.

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