Elezioni nel Lazio, l’analisi del segretario Pd Leodori: “8 a 1 sul centrodestra, vittoria eclatante”
Al ballottaggio il centrosinistra ha conquistato la scorsa settimana sia Nettuno che Anzio. Ma sommando gli ultimi risultati a quelli dello scorso giugno, il confronto con il centrodestra è di 8 a 1 per il Partito democratico e i suoi alleati. "Credo che il risultato sia assolutamente eclatante, al di là di ogni più rosea previsione", ha dichiarato Daniele Leodori, segretario Pd Lazio, ai microfoni di Fanpage.it.
Con le elezioni di giugno e quelle della scorsa settimana, il PD ha ottenuto un risultato di 8 a 1 contro il centrodestra nel Lazio. Cosa significa questo risultato?
Di questi nove comuni, ne amministravamo solo due, quindi abbiamo recuperato molto rispetto al passato. È il risultato della somma di tante cose: da un lato, una nostra proposta politico-amministrativa seria, concreta e credibile; dall’altro, la competenza che i cittadini ci hanno riconosciuto. E tuttavia è certamente un segnale sia rispetto al governo del centrodestra nel Lazio che al governo nazionale guidato da Giorgia Meloni.
La scorsa settimana avete conquistato anche Anzio e Nettuno, due comuni sciolti per mafia. Quanto è importante questo risultato?
Indubbiamente è il completamento di un ciclo di successi del 2024 in un contesto particolarmente difficile per il centrosinistra. A Nettuno tornavamo a vincere dopo tanto tempo, mentre ad Anzio non andavamo al ballottaggio da 26 anni e non vincevamo da 30. I cittadini hanno premiato una proposta di cambiamento, anche radicale rispetto al passato. Ora abbiamo la responsabilità di guidare due comuni importanti, ciascuno con circa 60.000 abitanti, e di affrontare i problemi derivanti da anni di amministrazione problematica. Ad Anzio, al ballottaggio, abbiamo recuperato oltre 30 punti percentuali, il maggior recupero in Italia al secondo turno. Ma adesso inizia la vera sfida: riportare il buon governo in queste realtà.
Per quanto riguarda la Regione Lazio, la maggioranza appare ancora divisa, con tensioni tra Forza Italia e gli alleati. Quali conseguenze ha questa situazione?
La divisione della maggioranza porta a uno stallo evidente, con un’incapacità di innovare e legiferare. Questo si traduce in un’assenza di atti e provvedimenti importanti per i cittadini. È una maggioranza senza una visione comune, che si riflette sull’inadeguatezza della proposta legislativa. Ciò penalizza gravemente la Regione.
Su quali temi specifici ritiene che la giunta Rocca stia fallendo?
Dalla sanità ai trasporti, fino all’attenzione ai territori, mi sembra che questa giunta non sia connessa con i cittadini, le realtà locali o il mondo imprenditoriale. Gli annunci, come quello sul taglio delle liste d’attesa in sanità, non si sono tradotti in fatti concreti. Anche la protesta degli agricoltori di due settimane fa, solo formalmente recuperata, segnala un distacco importante tra la giunta e le realtà produttive del territorio.
Come opposizione in Regione, vi muovete spesso uniti nella denuncia della presunta crisi all'interno della maggioranza. Insomma nel Lazio il centrosinistra sembra unito. È questa la chiave per il futuro?
Sì, fino a questo momento il centrosinistra nel Lazio ha sempre marciato unito, sia nell’opposizione al governo Rocca sia negli appuntamenti elettorali. Stiamo gettando le basi per una proposta unitaria, competitiva per il futuro. In alcune realtà si può partire separati per poi unirsi, ma l’unità di intenti resta molto stretta, e dobbiamo continuare su questa strada per essere pronti ai prossimi appuntamenti politici e amministrativi.
A livello nazionale, i sondaggi indicano un PD in ripresa rispetto a Fratelli d’Italia, con un calo del centrodestra. Il centrosinistra ha perso in Liguria, ma ha conquistato l'Umbria… Insomma, si comincia a vedere un primo calo nel consenso del governo nazionale? Stessa situazione nel Lazio?
Sì, questa tendenza è evidente anche nel Lazio. È una conseguenza della scarsa attitudine al governo dimostrata dal centrodestra, che si riflette sui risultati e sulle previsioni di voto. Noi, come Partito Democratico e coalizione progressista, dobbiamo continuare a lavorare per proporre soluzioni comuni ai problemi delle nostre realtà, consolidando questa tendenza e rendendola stabile nel tempo.