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Elezioni politiche 2022

Elezioni, Muroni: “Candidata a Tor Bella Monaca perché giustizia climatica e sociale vanno insieme”

Rossella Muroni è candidata indipendente del centrosinistra alla Camera nel collegio uninominale Roma 03: “In periferia a parlare di transizione ecologica, perché affrontare i temi ambientali vuol dire affrontare la questione sociale, altro che questioni da Ztl! Al centro caro bollette, mobilità sostenibile, rigenerazione urbana”.
A cura di Valerio Renzi
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Rossella Muroni, ex presidente di Legambiente e deputata uscente, è candidata al collegio uninominale Roma 03 della Camera come indipendente di Green Italia per la coalizione di centrosinistra. Molto vicina alla vicepresidente dell'Emilia Romagna Elly Schlein, corre in uno dei collegi considerati più difficili per il centrosinistra, che coincide con il V e il VI Municipio, quello delle "torri". Nel 2018 qui vinse Lorenzo Fioramonti, Movimento 5 Stelle. Oggi lo sfidante principale è Fabio Rampelli, dominus di Fratelli d'Italia a Roma, espressione di una destra radicata e con venatura ancora fortemente sociali.

Come procede la campagna elettorale? Una sfida difficile ma anche affascinante quella che sta affrontando…

C'è molto bisogno di dialogo, di avere una politica che sia disposta ad ascoltare e soprattutto disposta ad imparare dalle esperienze che incontra sul territorio. Il collegio dove mi presento ha un astensionismo molto forte, come si è registrato anche alle ultime elezioni amministrative. Il VI Municipio poi, quello di Tor Bella Monaca, è il territorio più povero di Roma e con la popolazione più giovane, dove i nuovi nati sono più dei decessi e dove l'abbandono scolastico è un fenomeno tangibile, dove il tessuto sociale e urbanistico è caratterizzato dalla più alta concentrazione di case popolari di Roma. È una bella sfida stare qui a parlare di transizione ecologica, perché affrontare i temi ambientali vuol dire affrontare la questione sociale, altro che questioni da Ztl! Dal caro bollette, alla mobilità pubblica e sostenibile, alla rigenerazione urbana per ricostruire benessere e comunità… è difficile? Sì, ma anche indispensabile.

Affronta uno dei pesi massimi della destra romana, Fabio Rampelli. Come si contrasta a suo modo di vedere l'avanzata di questa destra? È solo campagna elettorale o c'è da essere preoccupati a suo avviso?

È una destra che grazie al combinato disposto della legge elettorale e del taglio dei parlamentari, potrebbe avere la maggioranza assoluta, necessaria per cambiare la costituzione. Che esista un problema, un allarme è obiettivo. Poi però c'è la vita quotidiana delle persone, e bisogna avere anche l'umiltà di rispondere ai bisogni che ci vengono posti, perché la politica è soprattutto questo. Ragionare delle proposte delle destre, far capire che l'idea che hanno dei diritti delle donne, dell'immagine della donna soprattutto come madre non è solo ideologia, non è solo un pensiero reazionario, ma ha un impatto sulle politiche di welfare e quindi sulla vita soprattutto di chi ha meno. Un'emergenza democratica esiste, ma non le destre non si battono solo con l'appello al voto antifascita: mi preoccupano più cosa come immaginano Giorgia Meloni e Fabio Rampelli il nostro presente, piuttosto di cosa pensano degli anni Venti.

E i movimenti ecologisti e contro i cambiamenti climatici che ruolo giocano? 

Dobbiamo ascoltare le nuove generazioni di attiviste e attivisti, che chiedono una cosa semplice e che allo stesso tempo investe ogni aspetto della nostra società: vogliono avere anche loro diritto a un futuro. Incontro anche nonne e nonni che questa urgenza, la necessità di cambiare modello di sviluppo, l'hanno capita grazie ai loro nipoti. È un merito di chi ha riempito le piazze contro il cambiamento climatico, noi possiamo confrontarci con loro senza la pretesa di rappresentarli che ci pensano da soli.

La transizione ecologica ovviamente è strettamente legata al caro bollette, e qui si vede come la classe dirigente di questo paese mostra la sua arretratezza culturale su questi temi parlando di nucleare e di estrazione di gas nel litorale: chi lo dice o è in malafede o è ignorante. L'unico modo credibile per abbattere le emissioni oggi, con le tecnologie disponibili e nei tempi previsti dagli impegni internazionali ed europei, è accelerare sulle rinnovabili a cominciare dall'eolico offshore. Siamo in ritardo? Sì, negli ultimi vent'anni la politica ha perso tempo. Poi ci sono le comunità energetiche, che è anche un modo per responsabilizzare cittadini ed enti locali, ed è proprio questa la parte più affascinante della rivoluzione ecologica che siamo chiamati ad affrontare. Non si stratta di salvare l'economia o salvare l'ambiente, la sfida è fermare i cambiamenti climatici e proteggere il mondo che conosciamo, che vuol dire anche tutelare imprese e posti di lavoro. Giustizia sociale e ambientale sono due facce della stessa medaglia, la difesa dell'ambiente corrisponde alla difesa dei diritti dei più fragili.

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