Elezioni, Michetti: “Sono un giurista, non posso fare appelli e rispetto chi non si è vaccinato”
Il candidato sindaco di Roma del centrodestra, Enrico Michetti, ha ribadito la sua posizione sui vaccini nel corso di un'intervista rilasciata a L'aria che Tira su La7: si è vaccinato, ma rispetta l'opinione di chi la pensa diversamente e soprattutto non ha intenzione di fare alcun appello a vaccinarsi. "In questi provvedimenti va bilanciato il diritto al lavoro e il diritto alla salute. Ho rispetto per il governo, per le istituzioni, hanno una cabina di regia e se prevedono ci sia rischio alto lo rispetto, ma rispetto anche chi la pensa in maniera diversa e non si vaccina. Esiste anche la possibilità di obbligo al vaccino. Se rischio alto, il governo si assuma la responsabilità di annoverarlo tra quelli obbligatori", le parole di Michetti. E ancora, sulla richiesta di fare un appello a vaccinarsi: "Io sono un giurista. Invitare qualcuno a somministrazione di un farmaco di cui non conosco nulla è superficiale. Posso solo dare mio esempio, mi sono vaccinato due volte e ho green pass".
Sondaggi, Michetti avanti: "Ma temo l'astensionismo"
Secondo tutti i sondaggi pubblicati fino ad oggi Michetti è in testa e vincerebbe al primo turno. Più difficile, invece, è la vittoria al ballottaggio, con Michetti che vincerebbe soltanto contro Raggi, ma non contro i candidati Calenda e Gualtieri. "Temo l'astensionismo. Dobbiamo proporre un sogno come ripulire Roma e renderla efficiente. Dobbiamo fare innamorare i cittadini di Roma, se non accade è un problema", ha dichiarato ancora Michetti.
"Giusto aver lasciato il confronto tra candidati"
Durante l'intervista ha ribadito anche i motivi che lo hanno spinto ad abbandonare il primo confronto pubblico con gli altri candidati: "Credo che lasciare il confronto sia stato un atto dovuto. Roma è un paziente che ha bisogno di aiuto e di cure, e si deve dare il buon esempio e non litigare. Occuparsi dei problemi, collaborare e pacificare. Se dovessi scegliere un personaggio in cui identificarmi sceglierei Cesare Ottaviano Augusto perché ha portato a Roma pace e serenità. Ha costruito istituzioni che hanno retto per quasi 500 anni".