Elezioni Lazio, crolla il Movimento 5 Stelle: la strategia di Conte è un fallimento
Erodere consensi e sottrarre voti al Partito democratico. Dimostrare, nel Lazio, che a sinistra l'alternativa ai dem esiste, è concreta, forte, e si chiama Movimento 5 Stelle. Se questa, come sembra, è stata la strategia di Giuseppe Conte, l'obiettivo non è stato raggiunto. Anzi, si tratta di un fallimento senza possibilità d'appello. Il movimento fondato da Beppe Grillo forse non riuscirà a superare neanche il 10 per cento, con il Partito democratico, secondo partito dietro Fratelli d'Italia, stimato intorno al 20 per cento (al momento i risultati delle elezioni regionali del Lazio non sono ancora definitivi, ma si basano su proiezioni). La candidata del partito di Conte, Donatella Bianchi, potrebbe superare di poco il 10 per cento, lontana dal 18 per cento che stimavano i sondaggi delle scorse settimane.
Si tratta di un netto passo indietro, per i 5 Stelle, anche rispetto al 2018, quando alle scorse regionali la lista aveva conquistato il 22 per cento e la candidata, che all'epoca era Roberta Lombardi, addirittura al 27 per cento. Occorre ricordare, tuttavia, che in quell'occasione si votava non solo per le elezioni regionali, ma anche per le elezioni politiche. Cinque anni fa il Partito democratico conquistò il 21 per cento delle preferenze, con Nicola Zingaretti che vinse con 32,9 per cento. Una percentuale che potrebbe essere più bassa di quella che otterrà Alessio D'Amato. Sul risultato elettorale, ovviamente, pesa anche il crollo dell'affluenza, con oltre il 60 per cento degli elettori rimasti a casa senza esprimere il loro voto.
La strategia di Conte, che non ha voluto un'alleanza con il Pd nel Lazio, era quella di indebolire i dem in vista delle prossime elezioni europee e conquistare, in quell'occasione, la leadership del centrosinistra. Ma per mordere ai fianchi il Partito democratico, Donatella Bianchi avrebbe dovuto conquistare percentuali ben più alte, magari intorno al 20%. Obiettivo fallito, come detto.