Elezioni Lazio, Alessio D’Amato a Fanpage.it: “Nel programma un reddito di formazione da 800 euro”
L'appuntamento è oggi al comitato elettorale di via di Portonaccio, dove Alessio D'Amato presenterà la coalizione che lo sosterrà per la corsa alle prossime elezioni regionali del Lazio e le prime proposte di programma. L'assessore alla Sanità uscente della Regione Lazio, è già da settimane in campo: in vantaggio sui tempi rispetto agli avversari, da martedì conosciamo il candidato di centrodestra Francesco Rocca mentre il Movimento 5 Stelle è ancora in cerca di un nome, ma sarebbe ancora indietro nei sondaggi…
È definito il perimetro della coalizione? È soddisfatto?
Abbiamo costruito una coalizione ampia con un profilo nettamente progressista e riformista. Il Partito Democratico, il Terzo Polo, +Europa, il Partito socialista italiano, DemoS, Europa Verde e tante forze civiche che concorreranno a comporre due liste, concorreranno insieme alla scrittura del programma. È una coalizione molto simile a quella che ha vinto cinque anni fa, quando il Movimento 5 Stelle fece un risultato più che lusinghiero che difficilmente ripeterà credo… Se sono soddisfatto? Assolutamente sì perché siamo competitivi e possiamo vincere questa sfida.
Ci può dare qualche anticipazione del programma?
La sfida è una sfida che si giocherà molto sul programma credo, sulle proposte concrete e noi siamo già molto avanti. Ho chiesto ad Alessandra Sartore (già assessora al Bilancio della Regione Lazio e sottosegretaria all'Economia del governo Draghi ndr) di coordinare assieme a me il lavoro sul programma. E già siamo in grado di dare indicazioni importanti: trasporto pubblico gratuito per gli under 25, perché vogliamo dare grande attenzione al diritto allo studio ma anche all'ambiente e ai servizi investendo sul trasporto pubblico; stiamo mettendo appunto un reddito regionale di formazione di 800 euro al mese, per sostenere soprattutto i ragazzi e le ragazze che non studiano e non lavorano ma anche le donne, finalizzato all'immissione nel mondo del lavoro e all'acquisizione di competenze. E poi le comunità energetiche, per le quali puntiamo all'obbiettivo 100 comunità energetiche in 100 comuni; un piano per la riduzione sui morti sulle strade, seguendo modelli già attivi in Europa che hanno portato a diminuire della metà la vittima.
E su quella che è fino ad oggi la sua delega, la sanità?
Vogliamo costruire la più grande cittadella della salute a livello europeo. Mettendo in il rete San Camillo, il nuovo Bambino Gesù che sorgerà nell'area dell'ex Forlanini e lo Spallanzani. Un polo sanitario dove saranno connessi due poli di ricovero a carattere scientifico e una struttura di emergenza e urgenza come il San Camillo. Un intervento che cambierà anche il volto della sanità romana.
Lei è stato tra i protagonisti dei dieci anni di governo di Nicola Zingaretti. Un ciclo lungo per il centrosinistra in Regione Lazio che si è ora concluso. Prevarrà la continuità nella sua proposta?
Ci saranno ovviamente tanti elementi di continuità ovviamente, abbiamo alle spalle una stagione di governo credo positiva, che in molti guardano come un modello di buon governo. Ci saranno poi ovviamente elementi di novità perché siamo in una nuova stagione e le risposte che i cittadini attendono sono molte.
Nella sua attività istituzionale ha avuto modo di conoscere Francesco Rocca, che guiderà la coalizione di centrodestra. Cosa ne pensa?
L'ho conosciuto prima da manager della sanità dai tempi di Storace, quando ha iniziato la sua carriera nel mondo della sanità come commissario e poi nel suo ruolo nella Croce Rossa. Penso che sia un avversario che merita ovviamente rispetto, ma che non rappresenta elementi di novità, soprattutto se parliamo di Sanità.
Mentre il Movimento 5 Stelle ancora deve individuare il suo candidato, Giuseppe Conte per due volte l'ha attaccata sulla vicenda di 300.000 euro di presunto danno erariale proprio alla regione che la vede protagonista. Cosa risponde e risponderà?
Che dire? Conte è garantista solo con amici e parenti. È una vicenda che risale a sedici anni fa, è in corso un appello e io sono assolutamente sereno. Conte tira fuori oggi questa questione, perché non ha mai parlato dei 49 milioni quando governava con la Lega in presenza in quel caso si di una sentenza definitiva? Perché non ne ha parlato in questo anno e mezzo in cui abbiamo governato insieme, perché ancora oggi se è così non ritira le sue assessore dalla giunta che condividiamo? Mi sembra un attacco pretestuoso e una caduta di stile per colui che si professa "avvocato del popolo".