Elezioni Lazio 2023, Conte attacca Alessio D’Amato: “Deve alla regione quasi 300mila euro”
Giuseppe Conte è tornato a parlare delle elezioni regionali del Lazio del 2023. "Non posso accettarlo come candidato – ha dichiarato l'ex premier riguardo alla candidatura di Alessio D'Amato durante il suo intervento all'assemblea regionale del Coordinamento 2050 – Non posso accettare che in una lista del Movimento Cinquestelle ci possa essere una persona che deve alla Regione Lazio quasi 300mila euro perché ha creato un danno erariale accertato".
L'ex premier, oggi leader del Movimento Cinque Stelle, ha sottolineato: "Non possiamo far finta che non esista, non può essere degradato ad un espediente giuridico perché l’accertamento penale è caduto in prescrizione. Non mi interessa nulla".
L'intervento di Giuseppe Conte
"Berlinguer nel suo famoso intervento sulla questione morale coglieva la degenerazione dei partiti. Ecco perché la nostra proposta non può che essere radicalmente diversa da quelle che saranno offerte ai cittadini di questa Regione – ha esordito Conte – La questione morale esiste o non esiste? La questione morale è altro dalle responsabilità penali. Cosa significa la garanzia della presunzione di innocenza con il fatto che si fa finta che non ci sia un danno erariale accertato?".
Poi ha aggiunto: "Se noi facciamo finta e continuiamo a utilizzare le forze politiche come strumento di sistemazione delle persone, se noi continuiamo a dare la possibilità alle forze politiche di espandere la loro vocazione occupazionista in tutti i gangli della vita pubblica e sociale, dove andremo a finire?".
La replica di D'Amato
Non ha tardato ad arrivare anche la replica di D'Amato: "Conte fa l'avvocato del popolo con amici e parenti, è stata una caduta di stile – ha risposto l'attuale assessore alla Sanità della Regione Lazio, candidato alle regionale 2023, per cui il voto è previsto nelle giornate del 12 e del 13 febbraio 2022 – Si tratta di fatti risalenti a 16 anni fa, sono tranquillo e ho un appello in corso. Mi sembra strano che se ne accorga solo ora e durante la battaglia contro il Covid non abbia detto nulla".