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Elezioni Comunali Roma, Di Maio apre alla coalizione con il PD: “Divisi difficile vincere”

“Ma abbiamo il dovere di costruire una coalizione di governo nei cinque capoluoghi più importanti. Prima i temi poi i candidati”, ha spiegato il leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio. Una prospettiva che mette davvero in dubbio la ricandidatura di Virginia Raggi data fino a poco tempo fa per scontata.
A cura di Valerio Renzi
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Virginia Raggi e Luigi Di Maio
Virginia Raggi e Luigi Di Maio

Allarme rosso per Virginia Raggi, perché le ultime parole di Luigi Di Maio sulla prossima tornata delle amministrative pongono per la prima volta seriamente in dubbio la ricandidatura (in teoria già stabilita) della sindaca del Movimento 5 Stelle.  "Io non voto a Roma, Virginia ha il mio sostegno. – ha spiegato in una lunga intervista al Foglio il ministro degli Esteri –  Ma abbiamo il dovere di costruire una coalizione di governo nei cinque capoluoghi più importanti. Prima i temi poi i candidati".

Insomma Di Maio sembra ormai il più convinto dell'abbraccio con i dem, e se prima vengono i temi e poi i nomi il centrosinistra già ha chiarito che per correre insieme nella capitale serve un nome terzo, che è impossibile l'appoggio alla sindaca dopo cinque anni di dura opposizione. "Insieme riusciremo a governare le città, divisi è più difficile. Altrimenti finisce come le regionali e non andiamo da nessuna parte", conclude Di Maio.

Parole che sembrano andare nella direzione auspicata da Nicola Zingaretti che, prima di dire la parola fine su candidature e primarie, aspetta di conoscere l'esito degli Stati Generali del Movimento 5 Stelle. Il segretario del Partito Democratico e governatore della Regione Lazio ha spiegato chiaramente che la sua priorità è replicare ovunque e possibile lo schema di alleanza che regge il governo. Uno schema che tiene fuori Carlo Calenda, all'opposizione del Governo Conte e irriducibile a qualsiasi alleanza con i pentastellati.

E proprio Calenda, candidatosi a sindaco di Roma e in pressing sul PD per ottenerne l'appoggio (eventualmente passando anche per lo schema delle primarie), ora sta valutando seriamente un passo indietro di fronte alla strategia attendista di Zingaretti e al rischio di vedersi marginalizzato dall'abbraccio tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. Un'alleanza che però è ancora tutta in salita, il primo vero ostacolo è la determinazione di Virginia Raggi a non fare, per ora, nessun passo indietro determinata a tornare di fronte agli elettori.

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