Elena Aubry, il 10 gennaio l’udienza preliminare agli 8 imputati per omicidio stradale
Mancano pochi giorni all'udienza preliminare del processo di Elena Aubry, la motociclista ventiseienne morta al chilometro 12 di via Ostiense il 6 maggio del 2018, caduta dalla sua Honda Hornet. La data è fissata per il 10 gennaio 2022, l'udienza si svolgerà a partire dalle ore 11 presso il Tribunale di Roma. Ad annunciarlo la mamma di Elena, Graziella Viviano. Ad accompagnarla lunedì prossimo e ad attenderla fuori dal tribunale saranno molti motociclisti che conoscevano Elena o che hanno conosciuto la sua storia dopo la sua scomparsa, provenienti anche da fuori regione, alcuni dalla Sicilia.
Otto imputati per la morte di Elena Aubry
A finire davanti al giudice Roberta Conforti sono otto imputati per omicidio stradale, facenti parte del Comune di Roma e delle ditte incaricate ai lavori di manutenzione stradale, nei confronti dei quali verrà definito il rinvio a giudizio. Si tratta dei funzionari del Municipio X Paolo Fantini, direttore dell'ufficio manutenzione e Nicola De Berardini, direttore tecnico, Roberto Botta e Fabio Pacciani, direttori del dipartimento Sviluppo infrastrutture e manutenzione urbana (Simu), Francesco Compagnoli, responsabile della manutenzione ordinaria del lotto 6 della grande viabilità e Marco Domizi, responsabile della manutenzione stradale. Nella lista degli imputati ci sono anche Fabrizio Pennacchi, rappresentante legale dell'azienda incaricata della manutenzione di via Ostiense, e l'addetto alla sorveglianza Alessandro Di Carlo.
La mamma di Elena Aubry: "Ancora troppi incidenti mortali"
"Il processo di Elena non è solo di Elena. Ha già fatto cambiare l'orientamento della magistratura, ridando giustizia a processi che sino a un paio di anni fa sarebbero stati archiviati. Il pubblico ministero di Elena Laura Condemi è stato il primo a portare sul banco degli imputati il Comune – commenta la mamma Graziella Viviano – È di qualche giorno fa anche una sentenza della Cassazione che abbraccia in toto questa nuova visione di assunzione di responsabilità da parte dell'istituzione addetta alla gestione della strada. Una svolta epocale per la giustizia ma anche nella responsabilizzazione dei gestori ormai non più intoccabili. Questo significa quindi una svolta importante verso la prevenzione di incidenti assurdi per cause non più giustificabili. Ancora troppi in Italia come quello di Elena".