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Effetto Giubileo sul trasporto pubblico: “Per la linea che collega tre ospedali usano un bus turistico”

“Sempre più tagli sui collegamenti con le periferie a vantaggio del centro città”. Da quando le corse della linea 980 a Roma ovest sono state affidate a società private è aumentato il malcontento di viaggiatori e viaggiatrici.
A cura di Beatrice Tominic
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Uno dei pullman privati impiegati per la linea 980 lungo via Boccea.
Uno dei pullman privati impiegati per la linea 980 lungo via Boccea.

Corse saltate. Pullman turistici al posto degli autobus di linea. Senza adeguati servizi in caso di necessità. Una situazione che va avanti da quasi due settimane, esattamente dal primo aprile, da quando, cioè, al posto degli autobus forniti da Atac per la linea 980 vengono impiegati pullman turistici di una società privata. Un esperimento che sta creando malcontento fra i residenti della periferia ovest della capitale, costretti ad una situazione spesso invivibile.

"Meno corse, meno servizi. Bus che non rispettano il percorso previsto, che non sono tracciabili e che non fanno più le corse di sempre utili per chi lavora e per chi va a scuola. Per non parlare della scomodità di un bus con tre scalini all'ingresso su una linea che collega tre ospedali e che, di conseguenza, è spesso frequentato da anziani, genitori con bambini piccoli e persone con disabilità", ha fatto sapere a Fanpage.it chi utilizza ogni giorno il 980 per spostarsi.

Una situazione che, dopo le prime lamentele, è stata prontamente segnalata dal municipio all'ufficio di Roma Mobilità."Ho inviato una segnalazione martedì, mi hanno risposto oggi. Hanno preso in carico la mia segnalazione, insieme alle altre arrivate in questi giorni – spiega a Fanpage.it la consigliera Maristella Urru, consigliera del Municipio XIII per Aurelio in Comune, che per primo ha lanciato l'allarme – Nel frattempo cittadini e cittadine si trovano a vivere una situazione di disagio, fra bus non idonei e corse saltate".

Pullman turistici al posto degli autobus di linea: cosa è successo

Si tratta di veri e propri bus turistici, di quelli utilizzati per le gite scolastiche, ad esempio, adibiti ad autobus. Al loro interno si trovano le macchine per il biglietto e i pulsanti per prenotare la fermata. Ma molti altri servizi, non sono contemplati. "Nonostante un cartello enorme sul vetro, sono difficili da riconoscere. In alcuni casi sono bianchi, alcuni blu, altri rossi. E sono grandissimi. Inoltre non sono più tracciabili dalle app, hanno modificato le corse stabilite ed è anche capitato che sbagliassero percorso".

Inoltre la stazza dei mezzi non risulta essere adatta con quelle che sono le infrastrutture lungo il percorso previsto dalla linea 980. "Dubito qualcuno si sia preoccupato di andare a verificare il tracciato, altrimenti avrebbero notato che alcune vie attraversate dalla line del 980, come via Bondi e via Pane, ad esempio, sono strette con macchine parcheggiate su entrambi i lati – continua la consigliera – Non a caso, il 4 aprile scorso ci hanno segnalato che quattro automobili in sosta sono state danneggiate sulla fiancata dal passaggio del pullman".

L'allarme: "Tagliano i servizi della periferia per agevolare gli spostamenti in centro"

Le prime segnalazioni sono arrivate già il 2 aprile scorso. "Ho fatto un po' di ricerche per capire se ci fosse stato un bando, come quelli dello scorso anno, per cedere alcune linee a società private. Ma questa linea non era mai stata menzionata". Poi ha scoperto che si tratta di un provvedimento emergenziale, quindi fuori bando, per sopperire alle esigenze giubilari. Provvedimento che, però, va a minare chiunque si muova dalle periferie verso il centro.

"Nei programmi elettorali diciamo di voler mettere al centro le periferie, di volerle riqualificare. Parliamo di città dei 15 minuti. E poi alla prima emergenza andiamo a tagliare i servizi proprio nelle periferie – sottolinea la consigliera Urru – Si creano disagi a chi ne vive già tutti i giorni, con collegamenti difficili a prescindere per chi vive in periferia". Non è la prima volta che alcune linee vengono subappaltate a società private. "Non è un concetto che mi piace, ma in situazione di emergenza posso capire. Ma almeno si dovrebbe controllare che il servizio rimanga uguale, se non migliore".

Le corse saltate: "A rischio chi lavora la mattina presto"

Una volta scattate le lamentele, sono arrivate nuove segnalazioni ai danni di cittadine e cittadini dello stesso quadrante. "Dal primo aprile, inoltre, è stata soppressa una corsa di un'altra linea, la 981, delle 4.40 – aggiunge Urru – Era utilizzatissima da lavoratori e lavoratrici che magari lavorano nelle imprese di pulizie, che iniziano i turni molto presto la mattina: tramite questa corsa riuscivano a prendere l'ultimo autobus sostitutivo notturno e ad arrivare al lavoro in orario cosa. Ma da quando è stata soppressa non è possibile: devono per forza aspettare di arrivare alle 5:30 all'apertura della metro, arrivando in ritardo al lavoro che, spesso, prevede meno tutele".

La segnalazione in Campidoglio e la risposta di Roma Mobilità

Non appena appreso dei disagi, la consigliera ha inviato una Pec al dipartimento Roma Mobilità, segnalando tutti i disagi, chiedendo di svolgere una verifica del servizio offerto dalla società e se quest'ultimo fosse in linea con il contratto di subappalto. "A seguito di queste verifiche, se necessario, ho chiesto di intervenire – precisa ancora Urru – Poi giovedì 10 aprile abbiamo depositato una mozione in cui chiediamo proprio la reinternalizzazione della della linea in Atac e il ripristino della di quella corsa delle delle 4:40, probabilmente la prima del 981″. Oltre alla consigliera, sul caso sono arrivate altre segnalazioni che risultano prese in carico a partire da oggi.

L'email della consigliera Maristella Urru di Aurelio in Comune a Roma Mobilità.
L'email della consigliera Maristella Urru di Aurelio in Comune a Roma Mobilità.

La risposta dal dipartimento di Roma Mobilità, infatti, è arrivata nella mattinata di venerdì 11 aprile. "Abbiamo inoltrato i reclami all'Ufficio del Trasporto Pubblico. Laddove necessario, sarà informata anche Atac". E, nel frattempo, chiunque debba raggiungere le zone periferiche, deve armarsi di una buona dose di pazienza. Più di quanto facesse fino al 31 marzo scorso.

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