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Educazione affettiva nelle scuole di Roma: ecco il bando da mezzo milione di euro

Al centro del bando pubblicato online l’educazione emotiva, la cultura delle pari opportunità e il rifiuto della violenza di genere e di ogni forma di discriminazione comprese quelle nel mondo digitale.
A cura di Redazione Roma
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È stato pubblicato online sul sito di Roma Capitale, il bando per progetti da attuare nelle scuole secondarie di primo grado e rivolto agli enti del Terzo Settore accreditati, con l'obiettivo di portare nelle classi dei percorsi di educazione affettiva e alla relazione. In tutto l'amministrazione comunale ha stanziato 420.000 euro per sostenere progetti che gli enti di Terzo Settore dovranno elaborare assieme a scuole e insegnanti, e coinvolgeranno tutto il territorio cittadino. L'obiettivo è quello di favorire "l'educazione emotiva, la cultura delle pari opportunità e il rifiuto della violenza di genere e di ogni forma di discriminazione comprese quelle nel mondo digitale".

Un'iniziativa che non è piaciuta alla destra che ha parlato di "ideologia gender", ma che per l'amministrazione comunale non solo è particolarmente importante, ma svolge un ruolo di supplenza in assenza di politiche nazionali in materia.

"Era necessario assumerci la nostra parte di responsabilità nel lavoro di prevenzione e di contrasto della violenza maschile sulle donne, della violenza e delle discriminazioni basate sul genere e sull'orientamento sessuale. Ancora in queste ore abbiamo appreso di altri femminicidi e di atti di violenza tra giovanissimi, proprio alle porte della nostra città, eventi drammatici che rafforzano la convinzione della scelta fatta e anche del metodo con cui siamo arrivati a definire questo intervento: condivisione, confronto e coinvolgimento di tutti gli attori del processo educativo", ha sottolineato l'assessora a Scuola e Formazione Claudia Pratelli. "Questa è la chiave con cui intendiamo dare risposte alla crescente domanda di supporto sui temi dell'affettività e delle relazioni, che viene direttamente dai ragazzi e dalle ragazze, dalle scuole e dalle famiglie. – ha aggiunto – Siamo convinti che scegliere di puntare sull'educazione e sul sostegno alla comunità educante è quello che serve ai giovani e alla società tutta". Ci sarà tempo fino al prossimo 11 marzo per presentare una proposta, che sarà poi vagliata dall'amministrazione in una seconda fase di coprogettazione.

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