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Edoardo Sforna ucciso a 18 anni a colpi di pistola per errore, i genitori: “Non ci arrendiamo”

“Deve uscire la verità, dopo undici anni l’omicidio di nostro figlio non ha colpevoli”. Fanpage.it ha intervistato i genitori di Edoardo Sforna, ucciso da un colpo di pistola a 18 anni a Morena per uno scambio di persona.
A cura di Alessia Rabbai
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Antonio e Marina con il loro Edoardo
Antonio e Marina con il loro Edoardo

Trascorsi undici anni dall'omicidio di Edoardo Sforna, i genitori Antonio e Marina chiedono che venga fatta giustizia. "Deve uscire la verità su nostro figlio, non ci arrenderemo finché Dio ci darà vita. Speravamo che qualcosa potesse succedere, ma fino ad oggi grosse novità non ce ne sono". Edoardo è stato ucciso con un colpo di pistola davanti ad una pizzeria di Morena, dove lavorava come rider per le consegne a domicilio la notte del 23 agosto 2011. Mamma Marina ha ripercorso i drammatici momenti: "Quando ricevemmo la notizia, mai e poi mai avremmo pensato che qualcuno gli avesse sparato".

I genitori di Edoardo sono convinti che sia rimasto vittima di una sparatoria "ne siamo sicuri al centro per cento, non era un ragazzo che aveva grilli per la testa. Era uno studente, un ragazzo normale come gli altri. In quel periodo un suo amico andava in vacanza ed Edoardo lo stava sostituendo al lavoro". Ad agosto saranno undici anni che non c'è più. "Di lui mi sono rimasti il suo sorriso e i suoi abbracci. Qualsiasi problema aveva veniva da me – continua la mamma – Quando rientrava a casa diceva sempre ‘ciao mà, ciao pà!. La sera ancora oggi mi volto sempre prima di chiudere la porta".

I genitori di Edoardo Sforna
I genitori di Edoardo Sforna

L'omicidio di Edoardo Sforna non ha colpevoli

Per l'omicidio di Edoardo Sforna inizialmente sono stati accusati due giovani, poi prosciolti. Alcuni testimoni li avevano visti, una persona aveva dichiarato di averne riconosciuto uno ma, dato che soffriva di miopia, gli inquirenti non hanno preso in considerazone la sua dichiarazione. Ad oggi l'omicidio non vede ancora alcun colpevole, né nuovi nomi iscritti nel registro degli indagati.

Per i genitori le indagini hanno troppe lacune: "Si sono persi, sono partiti e poi si sono persi dietro alla pista della droga. Ci chiediamo perché non siano andati fino in fondo, se lo avessero fatto forse il caso sarebbe stato risolto. Nostro figlio non ce l'abbiamo più, però avrebbe almeno avuto giustizia".

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