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Edoardo Giannini morto a 23 anni in moto contro un guardrail sulla Tangenziale: tre indagati

Per la morte di Edoardo Giannini la Procura ha iscitto tre persone nel registro degli indagati. Una vicenda che ricorda quella della giovane motociclista scomparsa Elena Aubry.
A cura di Alessia Rabbai
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Edoardo Giannini
Edoardo Giannini

Tre persone sono indagate per la morte di Edoardo Giannini, il ventitreenne romano caduto dalla sua moto lungo la Tangenziale Est a Roma il 24 luglio del 2019. Per la pubblico ministero Antonella Nespola infatti non avrebbero sostituito il guardrail deformato, contro il quale il ragazzo si è schiantato. A finire nel registro degli indagati come riporta Canale 10 sono i nomi di due dirigenti del Comune di Roma, responsabili della manutenzione stradale nel tratto in cui si è verificato il sinistro, che ha portato all'improvvisa scomparsa del giovane. Il terzo nome finito al vaglio degli inquirenti sarebbe invece quello del responsabile della ditta vincitrice dell'appalto, che per l'accusa si sarebbe dovuta occupare dei lavori di manutenzione.

Forse Edoardo ha sbandato per una buca

Ciò che resta d'accertare su quanto accaduto e dovrà farlo una perizia, è se a causare lo sbandamento della moto di edoardo sia stata una buca presente in quel momento sul manto stradale e che possa avergli fatto perdere il controllo alla guida. Una vicenda che ricorda quella della motociclista Elena Aubry, morta a ventiesei anni sulla via Ostiense, dopo aver perso il controllo della sua Honda Hornet e finita contro un guardrail. Per questa vicenda il pm ha chiesto il rinvio a giudizio per sette imputati, tra i quali ci sono i nomi di funzionari comunali e dirigenti del Simue.

L'incidente in cui è morto Edoardo Giannini

L'incidente si è verificato all'altezza di viale Libia, quando Edoardo ha perso il controllo della moto ed è finito contro il guardrail danneggiato. Secondo quanto ricostruito da una perizia il ragazzo non avrebbe sbattuto la testa se la barriera fosse stata sostituita tempestivamente e non avrebbe riportato le ferite fatali, che lo hanno portato al decesso. Inizialmente la Procura aveva intenzione di archiviare il caso, ma il giudice delle indagini preliminari ha riperto il procedimento, respingendo l'archiviazione e accogliendo la richiesta della famiglia di Edoardo, sostenuta dal legale Tommaso Di Gasbarro.

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