Attivisti per il clima occupano il ministero di Salvini con lucchetti al collo e nasi da Pinocchio
Hanno scelto la favola di Pinocchio per protesta questa mattina sotto alla sede del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture guidato da Matteo Salvini. Sono circa un centinaio gli e le ecoattiviste di Extinction Rebellion che hanno occupato l'ingresso della sede chiudendosi il collo con dei lucchetti e con nasi lunghi, simbolo intramontabile della bugia.
La protesta è scattata questa mattina, lunedì 23 ottobre, come denuncia contro il negazionismo e le contraddizioni delle politiche del Governo. Con gli attivisti seduti davanti all'ingresso, con il collo chiuso nei lucchetti e il naso lungo, simbolo delle bugie, anche alcuni che si sono arrampicati sui pali della luce con corde, imbrago e caschetto. Tutto sotto gli occhi di un grande Pinocchio di cartapesta seduto su due barili di petrolio mentre regge in mano la terra in fiamme.
In poco tempo è arrivata la polizia che ha iniziato a far spostare gli attivisti seduti davanti alla porta. Alcuni di loro, per rendere più complicate le operazioni di spostamento, si sono sdraiati. È il caso di una ragazza, alzata di peso da alcuni poliziotti mentre ancora indossa il naso da Pinocchio. Stessa cosa per due ragazzi sono incatenati l'uno all'altro con due lucchetti al collo, entrambi i casi nelle foto in basso.
I poliziotti una volta arrivati hanno continuato a spintonare e spostare di peso uno per uno ogni attivista. Durante l'operazione di sgombero della manifestazione, ad essere spinto giù per le scale anche Valerio Renzi, giornalista di Fanpage.it, che, arrivato per documentare quanto stava accadendo, si era avvicinato agli attivisti. E che, in un attimo, si è trovato fuori dal porticato dell'ingresso al ministero.
Le ragioni della protesta
"Governo dei Balocchi tu lo sai qual è la verità: la crisi climatica è già qua", si legge in alcuni striscioni. In altri, dal colore giallo con il simbolo dell'organizzazione, invece, c'è scritto "decidere insieme".
"Abbiamo trascorso il luglio più caldo mai registrato, poi l'agosto più caldo e infine il settembre – dichiarano gli ecoattivisti – Ma i ministri continuano a dichiarare che d'estate ha sempre fatto caldo e che lo scioglimento dei ghiacciai è dovuto a cicli naturali. Stanno deliberatamente mentendo e ingannando i cittadini".
"È un governo lontano dalla realtà – continuano – L'alluvione in Emilia Romagna, gli incendi in Calabria e Sicilia, i nubifragi: di fronte a questi dati drammatici, è arrivato il momento di dire la verità e smetterla di minimizzare gli effetti di quella che è stata definita la crisi più grande che l’umanità abbia mai affrontato".
Il progetto del ponte sullo Stretto di Messina
"Per compiere la transizione ecologica servono il coinvolgimento attivo della cittadinanza e l'impegno della politica che investe in grandi opere che aggravano la crisi climatica invece di affrontarla", hanno aggiunto facendo riferimento alla costruzione del ponte sullo Stretto di Messina, per il quale si prevede l'utilizzo di tonnellate di materie prime, soprattutto acciaio e cemento e la conseguente liberazione di migliaia di tonnellate di CO2. Una quantità dieci volte superiore alle emissioni annuali dei traghetti che oggi collegano la Sicilia alla Calabria.