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Morte del carabiniere Mario Cerciello Rega a Roma

È morto Sergio Brugiatelli: il “pusher” del caso Cerciello e unico testimone dell’omicidio

È morto l’unico testimone dell’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, il militare ucciso a coltellate il 26 luglio del 2019 nel quartiere Prati a Roma. Come appreso dall’avvocato Sergio Brugiatelli stava male da tempo a causa di un tumore ed è deceduto lo scorso 26 settembre.
A cura di Alessia Rabbai
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Sergio Brugiatelli, unico testimone dell'omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, è morto a quarantanove anni. La notizia è stata riportata da Leggo.it. Come appreso da Fanpage.it dall'avvocato della famiglia Andrea Volpini aveva una grave forma di tumore e stava male da tempo. Il decesso è sopraggiunto lo scorso 26 settembre in una clinica privata, dove si trovava ricoverato, "circondato dall'affetto dei suoi cari, che non lo hanno mai abbandonato fino agli ultimi istanti, mentre i funerali sono stati celebrati il 28 settembre, due giorni dopo, nella parrocchia del quartiere dove risiedeva e al quale hanno partecipato amici e parenti" spiega il legale. Brugiatelli era coinvolto nella vicenda che ha portato all'uccisione del carabiniere il 26 luglio del 2019 in via Pietro Cossa nel quartiere Prati, in quanto ‘pusher' del caso. Brugiatelli avrebbe mediato la compravendita della droga tra Italo Pompei e i due ventenni americani Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth, entrambi accusati di omicidio e in carcere, condannati in primo grado all'ergastolo a maggio scorso.

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Sergio Brugiatelli chiamò i carabinieri dopo il furto dello zaino

Sergio Brugiatelli ha dato un contributo alle indagini fornendo la sua versione dei fatti di quanto accaduto la notte nella quale si è consumato il delitto, come unico testimone oculare dei fatti. Ha chiamato subito i carabinieri invece di aspettare il giorno dopo per fare la denuncia, come spiegato dal legale, perché "temeva per la sua famiglia in quanto conteneva le chiavi di casa, la sua carta d'identità e il suo indirizzo di residenza". Dopo la sua chiamata sono arrivati i due militari Mario Cerciello Rega e Andrea Varriale, il primo è stato ferito a morte mentre cercava di riprendere lo zaino sottratto. "Mi sento in colpa, dovevo morire io al posto suo. In aula ho detto che se non ci fosse stato Cerciello, sarei andato da solo, avrebbero ucciso me e oggi non sarei qui a parlarvi – ha detto il 26 giugno del 2020 all'uscita dal Tribunale – Non avevo mai visto né Cerciello né Varriale né i carabinieri intervenuti. Accompagnai i due carabinieri sul luogo dove doveva avvenire la restituzione dello zaino ma rimasi, come da disposizioni, vicino all'auto. Poi ho sentito urla di dolore e una voce che diceva ‘fermati'".

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