È morta a 104 anni Iole Mancini, la partigiana ultima sopravvissuta della prigione nazista di via Tasso
È morta oggi, lunedì 2 dicembre, a 104 anni Iole Mancini. A dare la notizia della scomparsa della staffetta partigiana nata nel 1920 a Nemi (Roma) è l'Associazione nazionale partigiani d'Italia (Anpi) con un post su Facebook: "Ciao Iole, ci mancherai da morire". Mancini era rimasta l'ultima sopravvissuta della prigione di via Tasso delle SS, dove tra il 1943 e il 1944 vennero incarcerati e torturati più di 2mila antifascisti romani. Il 24 marzo del 1944, molti dei detenuti furono fucilati alle Fosse Ardeatine.
Mancini è diventata negli anni memoria storica della Resistenza. Insieme al marito, Ernesto Borghesi, aveva fatto parte dei Gap, i Gruppi di azione patriottica, e aveva combattuto i nazifascisti negli anni dell'occupazione di Roma. Mancini finì nella prigione di via Tasso dopo che fallì l'attentato a Vittorio Mussolini del 7 aprile 1944, al quale partecipò Borghesi.
Nel romanzo scritto con Concetto Vecchio, ‘Un amore partigiano', Mancini ha raccontato la sua storia, compreso il periodo di detenzione sotto le SS naziste. Nel carcere di via Tasso, venne anche interrogata più volte da Erich Priebke, il boia delle Fosse Ardeatine: "Priebke mi torturò, ma non tradii il mio amore partigiano". Mancini non rivelò mai dove si era nascosto l'allora suo fidanzato Borghesi.
"In questi anni non ha mai fatto mancare la sua testimonianza, incontrando decine di classi nelle scuole, partecipando alle nostre iniziative, sempre lucida e generosa nel richiamarci ai valori di libertà e giustizia della Resistenza", ricorda l'Anpi provinciale di Roma: "Lascia un grande vuoto, Bella Ciao Iole".