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Due anni in carcere per stupro ma è innocente: 30enne chiede mezzo milione di risarcimento

Arrestato nel 2016 perché accusato dello stupro di una 21enne, un uomo è riuscito a dimostrare la sua innocenza dopo anni di detenzione. Fu vittima di uno scambio di persona.
A cura di Natascia Grbic
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Un uomo è stato assolto dopo anni dall'accusa di stupro nei confronti di una giovane. I suoi avvocati, considerato il tempo passato in carcere e quello ai domiciliari, hanno annunciato che chiederanno più di mezzo milione di euro di danni per ‘ingiusta detenzione'. La vicenda è riportata da Il Corriere della Sera.

L'episodio è avvenuto a Frosinone e  ha avuto inizio nel 2016. Una ragazza di 21 anni è stata aggredita da un gruppo di uomini in un casolare di campagna e violentata. La giovane aveva indicato ai carabinieri i nomi degli aggressori tra cui quello del 30enne, riconosciuto dai social. L'uomo, che fu subito arrestato insieme agli altri (le cui condanne invece sono state confermate anche in appello) disse da subito che si trattava di un errore di persona e che quella sera si trovava a casa con la moglie. Il suo alibi non fu controllato a dovere dagli investigatori, e anche se non furono trovate tracce a lui riconducibili nel casolare fu arrestato insieme agli altri. Il 30enne passò circa un anno e mezzo in carcere e il resto del tempo ai domiciliari fino alla sua liberazione, avvenuta il 21 gennaio 2019.

L'uomo fu condannato in primo grado a oltre cinque anni di reclusione. Dato che fu scelto il rito abbreviato, fu impossibile ascoltare i testimoni e quindi anche la moglie. Sentenza poi ribaltata in appello: i giudici hanno riconosciuto l'estraneità dei fatti e disposto un risarcimento di poco più di 160mila euro. Gli avvocati dell'uomo però, hanno intenzione di richiederne molti di più. Per questo, hanno annunciato, ricorreranno alla Corte di Cassazione. Tutti gli altri imputati, invece, sono stati riconosciuti colpevoli di stupro.

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