Droga e violenta studentessa americana 19enne dopo una serata in discoteca, poi “scompare” nel nulla
Sono passati tre mesi da quella drammatica notte quando, dopo una serata passata in discoteca con le amiche, una studentessa statunitense di 19 anni è stata drogata e violentata. La giovane si trovava all'Alibi – noto locale notturno di Testaccio – quando le altre ragazze di cui era in compagnia decidono di tornare a casa in taxi. Lei invece resta, ha conosciuto un ragazzo più grande con cui continua la serata. A un certo punto però i ricordi si fanno confusi, perde di lucidità, lui la porta in un altro club e poi a casa sua. Qui la giovane arrivata per passare un periodo di studio alla John Cabot University, si sveglia la mattina dopo nel letto del trentenne. Si trova in un appartamento di Trastevere, capisce di essere stata drogata e che quell'uomo l'ha usata per fare sesso mentre lei era incosciente o semi incosciente. Prova ad andarsene ma lui la trattiene, la deruba e la lascia così, nuda e senza effetti personali per convincerla a non denunciarlo, che era consenziente che si sono solo divertiti. Dopo alcune ore però la lascia libera di chiamare un taxi e andarsene.
La 19enne torna nella stanza del suo soggiorno romano. È sotto choc e deve smaltire gli effetti dello stupefacente che ha ingerito, da quanto ha raccontato a sua insaputa, probabilmente Ghb, la sostanza chiamata anche "droga dello stupro". Quarantotto ore dopo i fatti si presenta dai carabinieri e sporge denuncia dopo la visita presso il medico della John Cabot. Immediatamente scattano le indagini guidate dal pm Eleonora Fini, ma nell'appartamento dove la ragazza si è svegliata non c'è più traccia del giovane uomo, scomparso, volatilizzato. Passano le settimane, la vittima della violenza torna a casa, ma di lui non c'è traccia. Gli inquirenti avrebbero identificato l'aggressore, ma questo sembra essersi volatilizzato con i gioielli della sua vittima.