Tra i luoghi più famosi e romantici di Roma c'è di sicuro la Fontana di Trevi. Nel cuore del centro storico della Capitale, cittadini e turisti accorrono numerosi per ammirare da vicino quest'opera d'arte, realizzata nella seconda metà del Settecento da Nicola Salvi e tra le più belle della Città Eterna. Numerose sono anche le leggende che circondano la fontana. Secondo alcuni, chi lancia una monetina nell'acqua mettendosi di spalle, tenendo gli occhi chiusi e con la mano destra sulla spalla sinistra, avrà la garanzia di tornare a Roma. Secondo altri, chi lo fa può esprimere un desiderio nella speranza che si avveri di lì a poco. Un gesto che è diventato leggenda, ma di cui pochi conoscono i dettagli, soprattutto dove questi soldi vanno a finire.
Quante monete raccoglie la Fontana di Trevi
Euro, dollari, rubli e yen: ogni giorno vengono raccolti migliaia di spiccioli. L'operazione avviene da tradizione di buon mattino con delle pompe, a monumento transennato e chiuso al pubblico. Si parla di una media di tremila euro al giorno, per oltre un milione all'anno, secondo i dati forniti dallo stesso ente cattolico.
Dove vanno a finire questi soldi?
Non tutti sanno che quelle monetine, spesso insignificanti o mero gesto scaramantico per i più, sono in realtà un prezioso aiuto per i più bisognosi. Esiste, infatti, da anni una convenzione tra il Campidoglio e la Caritas diocesana della Capitale. In poche parole, tutti i soldi raccolti vengono impiegati in opere di beneficenza per indigenti, malati e senzatetto. E così sarà almeno sicuramente fino a giugno 2017, quando questo accordo dovrebbe essere rinnovato.
L'ingente somma raccolta fa gola a molti. Tante monetine riempiono le tasche dei pescatori abusivi, ma anche lo stesso Comune non è stato immune al fascino di questo denaro. Tanto che nell'ottobre del 2015, quando a capo dell'amministrazione capitolina c'era ancora Ignazio Marino, si era pensato di utilizzare quei soldi per sanare buchi di bilancio e coprire altre spese pubbliche. A preoccupare la Caritas era stato un provvedimento, approvato da quella Giunta, che rendeva il Campidoglio proprietario esclusivo di tutte le monete lanciate nelle fontane di Roma. In quel testo, la fontana di Trevi non era menzionata ma i dubbi sul futuro aumentarono, soprattutto in seguito alle dimissioni del primo cittadino, quando al Vicariato che chiedeva delucidazioni sulla vicenda arrivavano risposte confuse. Per il momento, però l'accordo è ancora valido, per cui oltre a esprimere un desiderio per sé si realizza un piccolo sogno per chi è più bisognoso.