Marco Antonio Procopio torna sui social dopo la morte di Margaret Spada: “Chi non vi conosce, non sa”
Un'immagine bianca con un punto nero. È questo l'unico post che troneggia nel profilo di Instagram di Marco Antonio Procopio, uno dei due medici indagati per la morte di Margaret Spada, al ventiduenne che si è sentita male dopo un'iniezione prima di essere operata per una rinoplastica nell'ambulatorio di Fonte Ostiense. L'account, reso privato nei giorni successivi alla morte della giovane, è tornato pubblico, svuotato dei post e dei riferimenti al lavoro a Roma e con un restyling nella bio e nella foto. È proprio tramite i social network, nel suo caso TikTok, che Margaret Spada aveva conosciuto i medici a cui si era rivolta per l'intervento al naso.
Il dottor Marco Antonio Procopio torna su Instagram: come è cambiato il suo profilo
La foto del dottore non c'è più: al suo posto compare un logo con le sue iniziali MAP e il nome completo in basso. Dove prima c'era scritto "Medicina e Chirurgia Estetica" con le bandiere di Brasile e Italia e i riferimenti telefonici e alle città in cui esercitava (Roma, Latina e Rio De Janeiro) ora restano le due bandiere e il collegamento veloce a Threads.
Di quella griglia con foto e video degli interventi non resta più niente. Soltanto un punto nero sullo sfondo bianco. A parlare, per lui, sono le tante clienti che hanno scelto di commentare sotto all'immagine.
Morte Margaret Spada, le indagini sull’ambulatorio a Fonte Ostiense
Mentre su di lui e su suo padre, entrambi titolari dell'ambulatorio a Fonte Ostiense, continuano gli accertamenti da parte degli inquirenti, in molti hanno deciso di esprimersi sul loro lavoro, fin dalle origini. Marco Antonio Procopio, dopo una quella che sembra essere una sonora bocciatura al test di ingresso di Medicina per l'università cattolica del Sacro Cuore al policlinico Gemelli, non si è arreso, si è laureato in Romania e si è specializzato in Medicina Estetica. Poi è tornato al lavoro, nello studio di famiglia (quello in cui Margaret Spada aveva fissato l'operazione al naso).
"Non operano qui, soltanto in clinica", ha precisato un'assistente dei dottori. Dello stesso avviso, però, non sarebbe la famiglia della giovane e anche altre clienti. Una ragazza intervistata da Fanpage.it, ad esempio, ha spiegato che soltanto dopo la morte della giovane di Lentini l'intervento di rinoplastica le è stato spostato in un clinica: "Fino a quel momento l'appuntamento era nell'ambulatorio a Fonte Ostiense. Inoltre mi hanno chiesto un referto del cardiologo per accertare che non avessi allergie, mentre fino a prima della tragedia sarebbero bastati i risultati dell'emocromo e l'elettrocardiogramma con tracciato".
La difesa delle clienti di Marco Antonio Procopio: "Loro non ti conoscono, non sanno chi sei"
"Come si fa un intervento in un appartamento?", chiede un'utente. Un altro ancora fa riferimento al cartello dei "lavori in corso" con un altro numero di telefono posto sopra ai sigilli, una volta posto sotto sequestro la clinica. Molte le critiche sui prezzi, secondo alcuni giudicati troppo bassi (secondo altri, invece, nella fascia minima ma pur sempre nella media).
In mezzo all'ondata di odio, però, trovano spazio molti commenti delle clienti più affezionate, sia al padre che al figlio: "Chi non li conosce di persona non può parlare – scrive una di loro – Sono di un'umanità infinita e vi posso dire che il loro lavoro lo fanno per passione e non per soldi".
Un'altra ricorda di quando si è sottoposta allo stesso intervento di Margaret Spada: "La mia esperienza è stata solo positiva: professionalità insieme ad unicità, umiltà e grande umanità. Posso solo parlare bene di te, per il resto nessuno può giudicare. Si dovrebbe soltanto restare in silenzio, per rispetto di tutte le parti coinvolte". E, ancora: "Chi vi conosce sa".
Un ricordo arriva anche da una cliente da generazioni dello studio: "Mi dispiace tanto. Dopo tante paure, sono venuta dopo che 10 anni fa il suo papà eseguì il lavoro di rinoplastica a mia madre! Mi dispiace perché mi fidavo e perché il vostro è un cognome rinomato a Roma. Non giudico la ragazza né il dottore, peròle cose vanno fatte con criterio e responsabilità", scrive. Proprio come suggerisce un'altra ancora, invece, sarà soltanto la magistratura a mettere un punto, ricostruendo l'accaduto.