Dopo una battuta infelice su Emanuela Orlandi, Fedez fa pace con il fratello Pietro
Dopo una battuta su Emanuela Orlandi, Fedez fa pace con il fratello Pietro e posta una fotografia insieme a lui su Instagram: "Onorato di aver conosciuto di persona Pietro Orlandi dopo una mia dichiarazione infelice".
"Abbiamo avuto modo di conoscerci e di preparare una puntata per “Muschio selvaggio” molto importante soprattutto in vista del voto in Senato della Commissione d’inchiesta sul caso Emanuela Orlandi. Grande ammirazione per una persona che da 40 anni lotta contro tutto e tutti per avere verità e giustizia", ha scritto il cantante in una story pubblicata su Instagram.
Durante una puntata del podcast ‘Muschio Selvaggio', Fedez aveva detto ridendo: "Innanzitutto, posso dire? Non l'hanno mai trovata". Una frase che Pietro Orlandi aveva giudicato così: "Una reazione un po' immatura, Un po' come quando da ragazzi poteva scappare una una risata a un funerale".
Resosi conto della battuta infelice, il cantante milaese aveva chiamato quasi subito il fratello di Emanuela per scusarsi: "L’ho apprezzato – ha spiegato Pietro Orlandi -perché poteva anche non farlo: ha capito che ha sbagliato e mi ha detto che non voleva assolutamente essere irrispettoso. Ne ho sentite tante di cattiverie, cose dette in malafede e ben peggiori di una risata in quella circostanza. Da lui solo immaturità. Non c'era sicuramente la volontà di offendere, o mancare di rispetto. Ha sbagliato, ma ha parlato per un'ora di mia sorella e questa è la cosa che mi interessa di più. Quando mi ha chiamato, mi ha detto che magari ci vedremo in trasmissione per parlare ancora della vicenda".
Sarà così, perché come annunciato dallo stesso Fedez, andrà in onda una puntata di Muschio Selvaggio dedicato proprio al caso di Emauela Orlandi. L'occasione è quella del voto previsto al Senato al Senato sulla proposta di istituire una commissione parlamentare di inchiesta sul caso della ragazza cresciuta all'interno del Vaticano e sulla scomparsa di Mirella Gregori. Il prossimo 7 novembre, dopo l'approvazione all'unanimità della Camera dei Deputati, è prevista la discussione e la votazione a Palazzo Madama.